Taglio parlamentari e bicameralismo: riforma costituzionale in Senato

La foto pubblicata da Casini sul suo Twitter che certificò l'inizio dell'Abc

ROMA – Il testo cosiddetto “Abc” (acronimo di Alfano Bersani Casini) sulle riforme istituzionali è stato varato dalla commissione Affari costituzionali del Senato: ora passerà all’Aula del Senato.

I punti principali del documento sono: il taglio del numero dei parlamentari e la modifica del bicameralismo perfetto. Rimane un’incognita la proposta semipresidenziale di Berlusconi e Alfano, annunciata con un emendamento in Aula.

Infatti, ha spiegato il relatore del Pdl Carlo Vizzini, ”le conferenze stampa non possono entrare nei lavori parlamentari”, alludendo all’annuncio di Silvio Berlusconi e Angelino Alfano. In commissione, tra l’altro, sono scaduti i termini per presentare la proposta semipresidenziale.

La prossima settimana, però, quando in Aula arriverà l’emendamento “semipresidenziale” del Pdl, le cose potrebbero cambiare. Il Pd teme che questa “imboscata” alla fine faccia saltare tutto il provvedimento.

Dopo aver votato la scorsa settimana il taglio del numero dei parlamentari, arriva così il via libera sul tema del bicameralismo. La maggioranza con un emendamento al testo originario stabilisce che il bicameralismo perfetto non è più la regola, ma diventa l’eccezione (ad esempio per leggi costituzionali o elettorali). Per il resto, per varare una legge basterà il via libera di una sola Camera. A meno che l’altro ramo del Parlamento entro 15 giorni non chieda di riesaminare il testo per cambiarlo. A questo punto i passaggi potrebbero diventare due o anche di più, se a sua volta la prima Camera vorrà rivedere il ddl (non è stato fissato un numero massimo di “richiami” possibili).

Lega e Idv non sono però convinti: ”Si torna di fatto a un bicameralismo perfetto. Quello che era uscito dalla porta rientra dalla finestra”. Ma intanto sono riusciti a far approvare due emendamenti: uno per introdurre in Costituzione lo “Statuto dell’opposizione”, l’altro – a firma di Roberto Calderoli – per scrivere nella Carta che i parlamentari hanno ”il dovere di partecipare ai lavori di commissioni e Aula”.

La riforma varata in commissione al Senato introduce anche la sfiducia costruttiva. Anche se, sottolineano dal Pd, essa è ”in controtendenza con l’idea di presidenzialismo”.

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