Clementina Forleo è d’accordo col governo sulla separazione delle carriere dei magistrati: “Esiste uno strapotere del pm che è necessario riequilibrare”. La Forleo era il gip dell’inchiesta sulle scalate bancarie che il Csm trasferì d’ufficio dalla Procura di Milano per incompatibilità dal Csm.
Il giudice ha auspicato “tempi brevi” per la riforma della giustizia. Nonostante sia “pienamente d’accordo” con la separazione delle carriere, la Forleo ha avvertito che “occorre però tamponare il rischio che il pubblico ministero sia subordinato all’esecutivo”, pur ribadendo la sua convinzione che dividere i pm dai giudici “non significa necessariamente subordinare il pubblico ministero all’esecutivo”.
Il magistrato ha definito “positivo” che la pensino così anche Gianfranco Fini e alcuni politici del Pdl che fanno riferimento al presidente della Camera. Per l’ex gip di Milano occorre anche “liberare il Csm dalle correnti. Per farlo è necessario avere coraggio ma non sono sicurache in questo momento sia interesse di tutti, e quindi anche della maggioranza, avere un Csm libero dalle correnti”.
La Forleo ritiene poi “necessario prevedere sanzioni dure, sanzioni detentive, per i giornalisti che pubblicano intercettazioni telefoniche e creano un far west di notizie che si fondano su ‘tizio è coinvolto nell’operazione talé senza spiegare come è coinvolto”.
“Non sono una forcaiola ma una garantista”, ha aggiunto, spiegando che “le intercettazioni telefoniche sono uno strumento di prova utile per accertare reati, non per accertare fenomeni di etica o di carenza di etica pubblica o privata, o ad accertare frequentazioni inopportune o sconvenienti”. “Credo che quello che è avvenuto negli ultimi tempi, mi riferisco in particolare a quanto avvenuto nella procura di Trani, è stato un Far West – ha concluso- che ha dato poi origine a questa reazione”.
La Forleo si è detta poi amareggiata per il comportamento assunto dal suo ex collega Luigi De Magistris, oggi eurodeputato per l’Idv: “Mi sono esposta per lui ad Anno Zero perché condividevo le sue battaglie per la giustizia che ritenevo sacrosante ed ho anche pagato per questo. Ma ora mi ha delusa. Non parlo certo della persona, ma del suo nuovo percorso politico”.
Secondo la Forleo De Magistris “ha abbandonato gli obiettivi per i quali invece pensavo si sarebbe battuto anche in politica. Constato con amarezza, per esempio, che ha accantonato il problema della separazione della carriere. Ma non basta: ha accantonato il problema della riforma del Csm, si oppone radicalmente a ogni riforma della giustizia. Per lui i magistrati infetti sono i magistrati “massoni” ma non guarda al di là del cortile e non vede le nefandezze di altri magistrati a cui spesso si accompagna. Nefandezze che non sono solo attive ma anche omissive”.