Riforme. Maroni: “La costituzionale tocca alla Lega. Subito riduzione parlamentari”

Roberto Maroni

Sul ministero dell’Agricoltura «decide Berlusconi; se vuole assegnarlo a noi faremo bene, ma su questo non abbiamo istanze», mentre la richiesta è che «sia affidato a Umberto Bossi e Roberto Calderoli il compito di formulare una proposta di grande riforma della Costituzione disegnando il nuovo assetto costituzionale e federale». Lo afferma il ministro dell’Interno Roberto Maroni, che in un’intervista al Corriere della Sera elenca le priorità del Carroccio e anticipa quello che la Lega chiederà stasera durante l’incontro con Silvio Berlusconi ad Arcore.

Assegnare alla Lega Nord la riforma costituzionale «credo sia il riconoscimento del nostro straordinario successo. Siamo pronti e soprattutto abbiamo la capacità per farlo», dice Maroni. «Anche Berlusconi sa che se davvero vuole fare la grande riforma non può che affidarsi alla Lega». La sfida, aggiunge, «è di farla approvare dai due terzi del Parlamento; il Pd è per noi un interlocutore indispensabile». Per il ministro le priorità sono «senato federale e nuova riforma del titolo quinto, che va cambiato perché il sistema di competenze concorrenti tra Stato e

Regioni ha creato un guazzabuglio con conflitti continui davanti alla Corte Costituzionale». La ricetta, prosegue il ministro è «poche materie allo Stato, tutto il resto alle Regioni».

Sulle riforme istituzionali, Maroni non ha dubbi. La riduzione dei parlamentari«si deve fare subito», mentre il presidenzialismo deve essere alla francese, perché «se sono chiare le competenze del governo e delle Regioni, assegna il giusto potere a chi viene eletto direttamente dal popolo». Sulla giustizia, «la riforma la studia il Guardasigilli Alfano, ma io sono convinto che si debba arrivare a una vera separazione delle carriere e all’eliminazione del principio dell’obbligatorietà dell’azione penale». «Con la creazione dei due Csm – spiega Maroni – la pubblica accusa stabilisce la lista delle priorità. Ma se poi agisce con ritardo, se fa intercettazioni inutili o se errori e negligenze consentono ai mafiosi di uscire dal carcere, ne paga le conseguenze».

Quanto alle intercettazioni, il minstro è convinto «che per i reati che davvero provocano allarme sociale non cambierà proprio nulla» con le nuove norme. Maroni interviene anche sulle elezioni comunali del 2011: a Milano «Bossi si è già prenotato», mentre su Napoli «non è detto che non ci facciamo un pensierino, almeno cominceremo a far funzionare qualcosa».

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