Riforme, Pd e Pdl: ok mozione comune, ddl entro giugno. Ma sul Porcellum…

Pubblicato il 28 Maggio 2013 - 20:22 OLTRE 6 MESI FA

Riforme, Pd e Pdl: ok mozione comune, ddl entro giugno. Ma sul Porcellum...ROMA – Pd e Pdl si sono (quasi) messi d’accordo sulle riforme costituzionali: il 29 maggio presenteranno una sola mozione di maggioranza in cui c’è l’accordo sulla composizione del Comitato dei 40, mentre si è rinviato lo scontro sulla legge elettorale. Giornata tesa oggi, che è finita con un accordo annunciato da Gaetano Quagliariello: “La mozione è chiusa – ha detto – Hanno firmato tutti”.

La mozione sulle riforme sottoscritta prevede un percorso di 18 mesi dall’avvio del processo delle riforme: in questo tempo si dovrà procedere per arrivare agli obiettivi.

Gli obiettivi sono: revisione della forma di governo, superamento del bicameralismo, riduzione del numero dei parlamentari e, infine, riforma della legge elettorale. Ma su questa non c’è accordo, come conferma il segretario del Pd Guglielmo Epifani in serata: “Domani partiranno le riforme istituzionali, il percorso parlamentare. Dove non c’è ancora accordo è sulla riforma elettorale”. Epifani esclude che il Pd possa accontentarsi di ritocchi al Porcellum. “Noi il porcellum non lo abbiamo mai voluto. L’orientamento maggioritario è quello di fare una diversa scelta”.

Come “ipotesi prioritaria” finale resta l’indizione di un referendum popolare al termine del percorso parlamentare. La maggioranza, si legge nella mozione, “impegna il governo a presentare alle Camere, entro il mese di giugno 2013, un disegno di legge costituzionale” per avviare una “procedura straordinaria rispetto a quella di cui all’articolo 138 della Costituzione”; il ddl “dovrà altresì prevedere adeguati meccanismi per un lavoro comune delle due camere”. In particolare, quindi, l’istituzione del comitato dei 40. Per superare lo scontro sul Porcellum e sulla riforma della legge elettorale, si è deciso di accantonarla, lasciando un generico auspicio per una soluzione condivisa: “La riforma della legge elettorale non potrà che essere coerente e contestuale con il complessivo processo di riforma costituzionale”.

La mozione sulle riforme firmata dai capigruppo della maggioranza ”prende anche atto dell’intendimento del governo di avvalersi di una commissione di esperti per l’approfondimento delle diverse ipotesi di revisione costituzionale e dei connessi profili inerenti al sistema elettorale”. Inoltre, si prende atto della volontà del governo ”di estendere il dibattito sulle riforme alle diverse componenti della societa’ civile, anche attraverso il ricorso a una procedura di consultazione pubblica”.

La mozione valuta inoltre ”con favore il lavoro che stanno portando avanti i competenti organi delle Camere al fine di pervenire in tempi rapidi all’approvazione di una riforma dei regolamenti parlamentari” per dare una ”prima efficace risposta alla domanda di modernizzazione delle nostre istituzioni”. Infine, un riferimento alle ”considerazioni del presidente della Repubblica nel suo messaggio al Parlamento circa la necessita”’ di una ”decisione netta e tempestiva” sulle riforme di cui ha ”bisogno improrogabile” la democrazia italiana.

Malumori nel Pdl sulla mozione per le riforme. Motivo: il fatto che i parlamentari non conoscano il testo del provvedimento. E al termine dell’Aula della Camera un gruppo di deputati pidiellini tra cui Raffaele Fitto, Renata Polverini e Saverio Romano si è recato dal capogruppo Renato Brunetta per chiedere delucidazioni e che venisse riconvocata una nuova riunione. Dopo le prime resistenze il presidente ha accettato riconvocando ad horas una riunione nella Sala Colletti del gruppo alla Camera.