Ripresa o non ripresa? Saccomanni ottimista, Zanonato pessimista: ma governano insieme…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Luglio 2013 - 15:10 OLTRE 6 MESI FA
Ripresa o non ripresa? Saccomanni ottimista, Zanonato pessimista: ma governano insieme...

Flavio Zanonato, ministro pessimista (LaPresse)

ROMA – La ripresa dalla crisi economica arriverà o abbiamo davanti ancora trimestri e trimestri di recessione? Secondo un certo Mario Draghi, presidente della Bce, la ripresa, seppure non entusiasmante, sta per arrivare. Secondo il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni “la luce un po’ più positiva per la crescita la stiamo vedendo in questi giorni”.

È la famosa “luce in fondo al tunnel” che intravedeva Mario Monti quando era premier? Forse è la stessa, ma il binocolo che usa Saccomanni è migliore: la situazione dei conti pubblici italiani la conosce un po’ più da vicino.

Per il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi “il Pil tornerà a salire: ma più che la luce in fondo al tunnel è un lumicino”. Uno scetticismo che fa parte gioco (delle parti): il governo dice una cosa, gli industriali la correggono, i sindacati ne dicono un’altra.

Un po’ meno consueto che Flavio Zanonato contraddica in pieno Saccomanni e affermi che “siamo a un punto di non ritorno”. Zanonato non è il leader dei Cobas ma un ministro dello stesso governo. Ministro dello Sviluppo economico che forse pensa di conoscere meglio lo stato di salute della finanza pubblica del ministro del Tesoro. O che in ogni caso non si cura di diffondere allarmismo, come se le parole di un rappresentante del governo non avessero peso sull’opinione pubblica, sul mondo delle imprese e del lavoro, sui mercati.

Saccomanni, invece, ha detto che, per quanto riguarda i conti pubblici, “il surplus realizzato a giugno è tra i più alti del decennio”. Poi, riguardo alla situazione dell’economia italiana:

“Il primo trimestre era molto brutto, il secondo è un trimestre di passaggio, di stabilizzazione, quindi, da economista penso che possa essere prodromico ad un consolidamento della ripresa, anche alla luce delle misure che sono state prese”, ha detto il ministro dell’Economia che ha parlato esplicitamente di “segnali di miglioramento”.

Non si invoca qui un clima di forzata uguaglianza di vedute, da regime totalitario. Ma in Francia il premier Francois Hollande ha dato il benservito al ministro dell’Ambiente Delphine Batho, non appena ha criticato l’operato del governo.

Non si capisce, quindi, la professione di pessimismo che fa Zanonato. Perché anche analisti molto prudenti, come Mario Deaglio su La Stampa, parlano di “fili d’erba della crescita” che si iniziano a scorgere dopo il lungo inverno della crisi:

“A molti lettori sarà sicuramente capitato di passeggiare su un prato alla fine dell’inverno. E di notare che in quella stagione la terra è una crosta dura, per effetto delle gelate, mentre l’erba che resta è come avvizzita, di un colore quasi marrone. Ripassando di lì, magari la settimana successiva, gli sarà capitato di notare che la terra è diventata più morbida; guardando meglio vi scorgerà dei piccoli fili d’erba verde che hanno rotto la crosta e stanno crescendo.

Questa metafora campestre è molto efficace per descrivere lo stato attuale dell’economia italiana: l’inverno è stato molto lungo e molto duro ma ci sono segnali di ripresa. Come esili fili d’erba, i segni + cominciano a spuntare nelle tavole statistiche, per mesi coperte pressoché unicamente di tristissimi segni –. I dati Istat di aprile mostrano, rispetto a marzo, un pallido +0,2 per cento sia per i beni di consumo non durevoli sia per i beni intermedi.

Sempre in aprile, dei tredici settori in cui l’istituto di statistica suddivide l’industria manifatturiera ben otto (quasi mai tra i maggiori) mostrano un andamento positivo rispetto a marzo.Tra questi vanno segnalati il +4,9 per cento dell’elettronica e il +2,5 per cento dei prodotti petroliferi; anche meccanica e chimica mostrano segni di risveglio. Nel confronto con l’aprile 2012, sono tre i settori industriali (farmaceutica, computer, apparecchi elettrici) con segno positivo. A giugno 2012 non ce n’era nemmeno uno”.