Regioni al voto: a metà del primo tempo: “rossi” cinque, “azzurri” tre.

Bersani al voto

A metà del primo tempo il risultato provvisorio è cinque a tre per il centro sinistra. Centro sinistra che con i suoi candidati è in testa in Emilia con il 52,8 per cento contro il 35,3 del centro destra, in Toscana con il 59 contro il 34, in Umbria con il 53,8 contro il 39,5, nelle Marche con il 51 contro il 40 e in Puglia con il 46,9 contro il 44,3. Cinque Regioni dunque al centro sinistra, quattro erano scontate, previste. Non così la nuova vittoria di Vendola che si profila.

Tre Regioni invece al centro destra e ai suoi candidati: Formigoni in testa in Lombardia con il 55,4 contro il 33,8 di Penati, Caldoro in Campania con una percentuale ancora incerta ma intorno al 55 per cento contro De Luca e soprattutto con il leghista Zaia che stravince nel Veneto con il 62 contro il 28.

Berlusconi al voto

Cinque a tre a metà del primo tempo, perché la “sostanza” politica della partita è ancora tutta da giocare. Piemonte, Lazio e Liguria diranno chi ha vinto davvero. Se il centro sinistra le conquista e insieme alla Basilicata porta così il risultato finale a Nove a Quattro (la quarta Regione per il centro destra dovrebbe essere la Calabria), allora il centro sinistra vince e Berlusconi perde. Se il centro destra conquista una sola tra Piemonte e Lazio, allora è politicamente “pareggio”. Se il centro destra le prende entrambe, allora è Berlusconi che trionfa.

Da notare che, dove c’è, il terzo candidato, quello della Udc, viaggia tra il cinque e il sette per cento, Pezzotta in Lombardia e la Binetti in Umbria.

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