X

Rivoluzione Civile: “Pd vuole accordo di desistenza”. Franceschini: “Falso”

di Emiliano Condò |14 Gennaio 2013 20:45

Antonio Ingroia (foto LaPresse)

ROMA – Desistenza. Parola che ricorda l’ultima esperienza di governo del centrosinistra, quella dell’Unione. Esperienza affossata da una maggioranza risicata ma soprattutto dal tasso di litigiosità più alto della storia della repubblica. La desistenza, però, torna improvvisamente tema caldo del dibattito politico. Complice un piccolo giallo. Nella giornata di lunedì 14 gennaio, infatti, si diffonde la voce che il Pd, con Dario Franceschini, avrebbe proposto a Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia un accordo di desistenza al Senato nelle tre Regioni in bilico, Lombardia, Campania e Sicilia.  L’accordo di desistenza prevederebbe l’assenza delle liste di Ingroia nelle Regioni per non togliere voti in cambio di una parte dei seggi. I diretti interessati smentiscono ogni accordo, ma il caso scoppia lo stesso.

Il piccolo giallo comincia con le parole del sindaco di Palermo Leoluca Orlando.  “Dario Franceschini mi ha contattato questa mattina a nome del Pd e mi ha proposto un accordo di desistenza, cioè mi ha chiesto di non presentare le nostre liste in regioni chiave quali la Sicilia, la Campania e la Lombardia. Credo siano molto preoccupati per la continua crescita della nostra lista Rivoluzione civile”, spiega il sindaco.

Basta la parola desistenza per accendere il ricordo dell’Unione. Scenario che a sinistra è visto come il fumo negli occhi. E subito arrivano le reazioni. Al punto è che lo stesso Franceschini che si sente in dovere di smentire, o meglio precisare: “Nessuna proposta di patto e nessuna desistenza.  Le cose che ho detto a Orlando sono le stesse che ho detto pubblicamente in due interviste questa mattina. Mi pare fin troppo evidente come non vi sia alcun spazio per una qualsiasi forma di accordo politico con la Lista Ingroia, anche per rispetto delle legittime ma profondamente diverse posizioni politiche tra noi e loro”.

Il caso, a quel punto, è già scoppiato. E tutti si pronunciano. A cominciare da Nichi Vendola che un’alleanza con Ingroia non la disdegnerebbe ma spiega che la scelta spetta a Bersani: “Non tocca a me decidere sull’ipotesi di un patto perchè la lista Arancione non corra in alcune regioni per favorire la vittoria del centrosinistra. Tocca a Bersani decidere  ma penso che un colloquio con un’area della società civile ed esponenti della sinistra vada costruito, mi sembra assolutamente normale che si dialoghi”.

Chi non ne vuole sapere è l’arancione Luigi De Magistris che sul suo sito web scrive: “Per quanto mi riguarda non esiste nessuna possibilità di raggiungere un accordo di desistenza al Senato. Sono fermamente contrario perché si snaturerebbe l’essenza stessa di Rivoluzione Civile, una lista candidata a vincere le elezioni in quanto alternativa al polo centrista di Bersani e Monti”.

Scelti per te