ROMA – Non c’è mica solo la Kyenge-orango, ma pure Alfano-rana, Letta-airone, Cancellieri-San Bernardo. Nello zoo di Roberto Calderoli c’è una vasta gamma di “animali politici”. Si giustifica così il vicepresidente del Senato, il giorno dopo l’insulto al ministro dell’Integrazione, Cècile Kyenge, che ha sollevato lo sdegno bipartisan di tutte le forze politiche e ha scatenato l’ira di Giorgio Napolitano. Una polemica che ha tenuto banco per tutta la giornata di domenica e che lo stesso Calderoli ha provato a chiudere in serata con una telefonata alla Kyenge per scusarsi. Telefonata che è servita almeno per placare gli strali di Roberto Maroni che ha moderato: “Ha sbagliato ma si è scusato”. In un’intervista al quotidiano la Stampa, Calderoli ribadisce che “era solo un giudizio estetico” e che non intende dimettersi, come da più parti invocato.
E per ridimensionare il paragone pesante, pesca dalla sua fervida immaginazione una sfiziosa lista di ζῷον πολιτικόν (zoon politikon, animali politici)
Guardo Letta e penso a un airone, che con le zampe lunghe riesce a vivere nella palude. Alfano? Una rana, che salta di foglia in foglia. La Cancellieri? Un San Bernardo. Un cane? Sì, sempre pacioso, ma quando vuole riesce a mordere. Poi c’è la De Girolamo, una gallina ovaiola.
Poi però mette subito le mani avanti,
Ma non c’è niente di male. Dico così perché ha appena avuto un bimbo e perché si occupa di agricoltura. Niente offese
E ancora:
Fabrizio Saccomanni, dell’Economia, l’ho sempre visto come Paperon de’ Paperoni che sotto le ali ha i miliardi. Il titolare degli Affari europei Enzo Moavero Milanesi lo vedo pavone, con il riporto fa la coda.
Ma quando Marco Bresolin gli fa notare che però l’animale da lui associato alla Kyenge viene usato in senso dispregiativo…
“Allora lei è un razzista nei confronti degli animali. Se parlo di aironi, rane e San Bernardo, nessuno dice nulla. Se parlo di orango, tutti a saltarmi addosso….Non c’è razzismo nelle mie parole. A me hanno dato del maiale per sette anni e nessuno si è mai indignato per questo”.
Quindi sbaglia chi si indigna ora?
“Quando voglio fare un attacco diretto a una persona, lo faccio. E ripeto: non era una battuta razzista”.
Ma la Lega è razzista? L’ex senatore Boso dice di esserlo e ne fa un vanto.
“E io non condivido. Io contrasto il razzismo che c’è nei nostri confronti”.
C’è razzismo nei confronti della Lega?
“Se fosse solo contro Lega non sarebbe un problema. C’è razzismo nei confronti dei cittadini del Nord”.
E a quelli che chiedono le sue dimissioni, risponde che non se ne parla, “Bisogna fare un distinguo: uno può chiedere le mie dimissioni se faccio qualcosa di parte o di contrario rispetto al mio ruolo quando faccio il vicepresidente del Senato. Non quando faccio il politico”.
Anche a Rosi Mauro fu chiesto di dimettersi dalla vicepresidenza del Senato per i suoi comportamenti “politici” fuori dal Parlamento.
“Glielo chiese il movimento. Se la Lega dovesse chiedermelo, sono pronto a farlo. Ma non mi sembra ci sia questa volontà”.
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