TORINO – I pm hanno chiesto il rinvio a giudizio per Roberto Cota, governatore della Regione Piemonte indagato per peculato nell’inchiesta per le spese pazze in regione. Sono 38 le richieste di rinvio a giudizio, compresa quella di Cota, depositate il 16 gennaio dalla procura di Torino, e richieste di archiviazione sono 18. La posizione di un consigliere è invece stata stralciata.
Una richiesta di rinvio a giudizio che arriva anche dopo l’annullamento del voto in Piemonte da parte del Tar, per irregolarità nelle firme della lista “Pensionati per Cota”.
Oltre a Cota i pm hanno chiesto il rinvio a giudizio per altri 37 consiglieri regionali indagati, tra cui tutti i consiglieri della Lega Nord e tre consiglieri del centrodestra: Luca Pedrale (Forza Italia) e Fabrizio Comba (Progett’azione) e Massimiliano Motta (Fratelli d’Italia), scrive Repubblica Torino.
L’ex presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, e la capogruppo di Sel, Monica Cerutti, escono dall’inchiesta della Procura di Torino sull’uso dei fondi dei gruppi consiliari. Nei loro confronti i magistrati che indagano sui cosiddetti rimborsi facili hanno chiesto l’archiviazione. E’ quanto si è appreso in ambienti giudiziari.
Mercedes Bresso ha commentato: “Stiamo vivendo la pagina più brutta per l’istituzione regionale, una Regione umiliata da un presidente eletto illecitamente e ora rinviato a giudizio per spese personali a carico della collettività. Mi domando cos’altro deve succedere per costringere Cota a staccarsi dalla poltrona?”.
L’ex presidente della Regione Piemonte, ha poi aggiunto: “Sono contenta di essere riuscita a chiarire la mia posizione. Nel secondo interrogatorio con i pm ho chiarito nei minimi particolari il mio operato, dimostrando la correttezza del mio comportamento”.
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