L’Espresso: “Formigoni e i viaggi da 45mila € ai Caraibi, tutto pagato”

Roberto Formigoni (Lapresse)

MILANO – “Per tre anni consecutivi il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, ha festeggiato il capodanno ad Anguilla, uno dei resort più cari del mondo”. L’Espresso, in edicola venerdì 20 aprile, lo scrive in un articolo in cui si parla di un costo settimanale di oltre 45 mila euro in alta stagione per una delle tre ville dell’Altamer Resort dove hanno soggiornato star come Denzel Washington e Brad Pitt. Il volo per Parigi del 27 dicembre 2008 che Pietro Daccò, il consulente arrestato con l’accusa di aver dirottato fondi neri dal San Raffaele e dalla fondazione Maugeri, avrebbe pagato a Formigoni e al fratello sarebbe in realtà solo la prima tappa del volo per i Caraibi. Giancarlo Grenci, il custode dei conti svizzeri di Daccò, ai magistrati ha parlato di vacanze di Daccò (e dell’ex assessore Simone, anche lui arrestato) con Formigoni a Saint Martin, cioè “l’aeroporto caraibico – sottolinea il settimanale – da cui si raggiunge Anguilla”.

“Cifre simili – prosegue l’articolo – non si saldano in contanti: se il governatore ha pagato la sua quota, non avrà problemi a scegliere la linea della trasparenza e dimostrarlo ai cittadini!. Grenci ha detto che Daccò “risolveva problemi relativi a rimborsi e finanziamenti per enti che facevano fatica ad ottenerli dalla Regione” e ha aggiunto che questo “più che su competenze specifiche si fondava su relazioni personali e professionali che Daccò aveva in Regione”.

Sulla vicenda interviene anche il Corriere della Sera con un pezzo di Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella che scrivono: Se si spulciano le ricevute delle carte di credito di Daccò, consegnate alla Procura dal suo fiduciario svizzero Giancarlo Grenci, e se si mettono in parallelo l’acquisto del biglietto aereo da 4.000 euro e le ricevute di alcune spese operate poi da Daccò in quei giorni, compreso un conto da 7.000 euro proprio all’ Altamer Resort di Anguilla, viene in effetti da pensare che, dopo il volo di linea a Parigi, all’isola delle Piccole Antille siano volati (forse su un velivolo privato) certamente Daccò, e allo stato solo presumibilmente anche Formigoni e Perego.

Il Corriere quindi riporta le ricevute delle carte di credito del mediatore arrestato. Dopo aver pagato il 27 novembre 2008 con la carta di credito appoggiata sulla banca Raiffeisen i biglietti Air France per Parigi il 27 dicembre 2008 a nome Formigoni/Perego per 4.080 euro a testa (di cui poi Air France il 30 gennaio sempre a nome di entrambi rimborserà a Daccò 2.594 euro), il 10 gennaio 2009 alla fine del periodo di vacanze salda con un’altra propria carta di credito, appoggiata sulla Barclays, un conto appunto dell’ Altamer Resort ad Anguilla: 9.637 dollari, ovvero 7.180 euro. Non è chiaro se così paghi un soggiorno in hotel o soltanto altre consumazioni per chi magari alloggiava in ville: di certo Daccò sull’isola caraibica paga con la carta di credito pure 1.575 euro e 1.206 euro al Malliouhana Service il 7 e 9 gennaio 2009, altri 1.490 euro al Cap Juluca Hotel l’8 gennaio 2009, e ancora 971 euro al Cuisinart Resort&Spa il 9 gennaio 2009, più 984 euro di ristorante allo Straw Hat Restaurant il 6 gennaio 2009.

Daccò l’altro giorno in carcere ha ammesso che sono non 56 ma addirittura 70 i milioni di euro che ha percepito dalla Fondazione Maugeri dal 2004, ma a suo dire solo come lobbista incaricato di rappresentare ai più alti livelli in Regione (escluso il Presidente, giura) gli interessi legittimi dell’istituto ospedaliero pavese. Come? “Daccò svolgeva un’attività di consulenza nel senso che risolveva problemi relativi a rimborsi e finanziamenti che gli enti per i quali lavorava facevano fatica ad ottenere dalla Regione Lombardia – racconta Grenci – Tale attività, più che su competenze specifiche, si fondava su relazioni personali e professionali che lo stesso Daccò aveva all’interno della Regione”.

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