Lega, Paragone su Libero: “La scalata di Maroni, cambierà lo Statuto”

Roberto Maroni (Foto Lapresse)

MILANO – Rosy Mauro espulsa, il cerchio magico annientato: ha vinto Roberto Maroni. “Bobo inizia la scalata”, titola non a caso Gianluigi Paragone su Libero. L’ex direttore della Padania fa notare che l’investitura di Maroni è già partita da un pezzo, rafforzata proprio dall’espulsione di Rosy Mauro. Giovedì al consiglio federale della Lega Maroni era arrivato con un aut aut: “O lei o me”. Ha vinto lui. “Bobo Maroni doveva far capire che i tempi dei giochetti simil-cerchio magico è finito. La ramazza s’è messa in movimento: congressi regionali il 2-3 giugno e congresso nazionale il 30 giugno, primo luglio”, scrive Paragone.

L’ultimo passo sarà cambiare lo statuto del partito secondo cui presidente e segretario non possono essere della stessa regione (conseguenza della Lega degli inizi, quando la fusione di Lega Lombarda e Liga Veneta era fresca e entrambe le anime dovevano essere rappresentate). “Ora che la leadership di Bossi è solo simbolica, la Lega si sta avviando a una nuova fase con Maroni, anche quello statuto andrà riscritto (…). Al fine di tornare a essere “la Potentissima”, l’ex ministro dell’Interno ha intenzione di valorizzare sindaci e giovani. Per questo prendono sempre più corpo le candidature unitarie di Matteo Salvini come successore di Giorgetti alla Lega Lombarda e di Flavio Tosi alla guida della Liga veneta. Da quel che sappiamo infatti la sfida tra Tosi e Zaia sarebbe stata resettata da un patto sponsorizzato da Maroni e siglato la notte scorsa, in base al quale il candidato unitario sarà proprio il sindaco veronese”.

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