Maroni ai Giovani Padani: “Referendum per dare il 75% delle tasse al Nord”

Roberto Maroni (LaPresse)

DOMASO (COMO) – La mattina di sabato 15 settembre, Roberto Maroni è arrivato in sella ad uno scooter a Domaso nel comasco. Qui, i Giovani Padani avevano organizzato un convegno per ricordare l’ideologo autonomista Gianfranco Miglio. Il segretario della Lega ha tracciato il percorso prossimo venturo della Lega Nord: referendum per istituire la macroregione del Nord e corsa in solitaria alle prossime elezioni.

“Miglio rimarrà sempre nel Pantheon leghista – ha detto l’ex ministro dell’Interno ai tanti giornalisti presenti all’evento – ci ha indicato la via e ha trasformato l’intuizione di Umberto Bossi in disegno istituzionale”. Il professore ideologo della Lega Nord aveva immaginato per primo le macroregioni, aggregazioni territoriali che adesso Maroni vuole rilanciare.

“Ma io preferisco parlare di Euroregione” ha sottolineato. Il nomedifferente,serve in realtà al segretario del Carroccio per smarcarsi dal progetto di Formigoni: “Lui vuole agire senza modificare la Costituzione ma questo significa solo che le regioni del Nord potranno fondersi, dando vita a una maxi Lombardia magari con un maxi governatore che si chiama Formigoni”.

L’Euroregione di Maroni è una frontiera spinta molto più in là, un progetto il cui cardine fondamentale è quello fiscale: al Nord Italia, secondo il disegno leghista, deve restare infatti il 75% del suo gettito fiscale contro la quota attuale che va dal 34% del Veneto al 37% del Piemonte. È la declinazione dello slogan “Prima il Nord”.

“Presenteremo il nostro progetto a Formigoni – taglia corto Maroni – e se ci starà bene altrimenti continueremo la nostra battaglia da soli. Come? Raccogliendo le firme a sostegno di un proposta di legge di modifica costituzionale che dovrà essere sottoposta a referendum”.

A proposito delle elezioni di primavera Bobo annuncia: “Noi dobbiamo correre da soli, con i nostri cittadini. Questa è l’opinione mia e della totalità dei militanti. Ma proprio perché voglio che sia una scelta condivisa e non imposta, convocherò l’assemblea federale a fine gennaio per decidere tutti insieme”.

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