Roberto Reggi per Renzi: “Bersani ostaggio di un gruppetto”

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Roberto Reggi (Renzi): Bersani ostaggio di…

Dopo l’attacco di Pierluigi Bersani a Matteo Renzi, che ha definito “indecente”, Giovanna Casadio di Repubblica è andata a interrogare il campo avverso a Bersani nel Pd, intervistando Roberto Reggi, ex sindaco di Piacenza, e coordinatore delle primarie di Renzi. Reggi dice che Bersani

“tratta Matteo Renzi da eretico ma tace su chi lo pugnala alle spalle. […] Mi sembra di essere tornato allo scontro delle primarie: per i bersaniani Matteo Renzi era il diavolo; quando è tornato utile in campagna elettorale, era un santo; adesso è l’eretico di nuovo. […] L’uscita di Pierluigi Bersani mi ha sorpreso, perché lui è comunque il segretario e deve tenere tutti insieme in vista del traguardo, a meno che al traguardo non voglia andare con tutto il gruppo… non si deve arrabbiare e attaccare una persona sola, mentre Rosi (Rosy) Bindi e Dario Franceschini lo attaccano alle spalle. Renzi ha la sfacciataggine di dire le cose con chiarezza, e per primo”.

Interessante la risposta alla domanda di Giovanna Casadio su come Bersani abbia perso di vista il traguardo:

“I suoi gli suggeriscono di tenere, tenere… Se voleva sfogarsi forse doveva farlo con Crimi e la Lombardi, i capigruppo dei 5Stelle”.

Governo. Questa l’analisi di Reggi: Bersani

“dice no a governi con ministri del Pd e del Pdl. Però pensa a un governo di minoranza appoggiato dall’esterno dal centrodestra. Mi chiedo come un uomo pragmatico come lui possa immaginarlo: pensa che Berlusconi diventi San Francesco? È una formula che sembra fatta apposta per andare a Palazzo Chigi a tutti i costi, e se non lo vuole lui, forse è il gruppetto che ha intorno che non gli lascia fare il passo indietro definitivo”.

“Renzi segretario del partito o premier? «Il Pd andrà rifondato completamente a livello organizzativo: il partiti devono contare sui contributi privati non più su quelli pubblici. Matteo non è mai stato interessato fare il segretario del Pd, a meno che non sia una tappa per la premiership».

Renzi e i suoi pensano di uscire dal Pd

“No, la scissione è minacciata per limitare la libera discussione interna, per mantenere le liturgie solite. Bisogna provare a cambiare l’unico partito serio, il Pd”.

Barca e Renzi potrebbero intendersi? «Ci può essere feeling, misurandosi sulle cose che si fanno, più che su quelle che si raccontano». Per il Quirinale i renziani puntano su Prodi?

“Per noi che abbiamo partecipato alla fondazione del Pd, lui è il riferimento. Chiedo a Bersani: caro segretario ti senti di dire no a Prodi?”.

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