Rocco Casalino, dal padre violento al bullismo: "Se ci fosse una pillola per diventare etero la prenderei" Rocco Casalino, dal padre violento al bullismo: "Se ci fosse una pillola per diventare etero la prenderei"

Rocco Casalino, dal padre violento alla omosessualità: “Se ci fosse una pillola per diventare etero la prenderei”

Dalla violenza del padre al Grande Fratello, dalla omosessualità sofferta a Palazzo Chigi: Rocco Casalino parla di sé a 360 gradi nell’intervista a Repubblica in cui presenta la propria biografia, Il Portavoce. 

Rocco Casalino e il rapporto con il padre violento

Si parte dai ricordi del padre, violento con lui, con la madre e la sorella. L’uomo è morto il 10 agosto scorso. “Da un lato c’è la rabbia, il dolore, ma dall’altro c’è il fatto che quello è tuo padre e questo legame, ti piaccia o no, non puoi reciderlo. Parlarne in quel modo, nel libro, anche quella in fondo è stata una violenza per me, un nuovo dolore. Però è servito, mi ha aiutato a superare questa lacerazione, a guarire e forse grazie a questo sono riuscito a perdonarlo davvero”, ha spiegato Casalino a Repubblica. 

Le vere figure paterne per lui sono state Giuseppe Conte e Gianroberto Casaleggio. Di quest’ultimo, in particolare, dice: “Nessuno mi ha mai fatto sentire così protetto”. 

Dal razzismo in Germania alla tv

Casalino e la sua famiglia hanno vissuto da emigrati in Germania e lui ha provato sulla propria pelle il razzismo: gli insulti, il “divoraspaghetti”, la sabbia messa dai colleghi nel cibo della madre, la vita nelle baracche. 

Il benessere è arrivato con la televisione. Ma per lui il Grande Fratello è la sua “lettera scarlatta”: “Il primo GF era un esperimento, un’avanguardia nel campo televisivo, solo dopo ha cominciato ad assumere un valore negativo, a causa anche di una certa intellighenzia che criticava i partecipanti. C’è una sorta di snobismo intellettuale che ha portato a una forma di discriminazione verso chi a vario titolo aveva a che fare con quel mondo. Non è molto diversa dalle altre forme di discriminazione più comuni, alla base c’è sempre la presunzione di essere migliori”. 

Rocco Casalino e la scoperta dell’omosessualità

Parlando della scoperta della propria omosessualità, Casalino scrive che era meglio quando l’omosessualità si doveva nascondere e scrive che se esistesse una pillola per diventare eterosessuale la prenderebbe: “In quel passaggio mi riferisco all’erotismo che derivava anche dalla costrizione di vivere le proprie esperienze segretamente. E’ chiaro che sono molto felice che oggi l’omosessualità sia (più o meno) accettata dalla società. Ho vissuto questa esperienza con sofferenza, per la difficoltà di trovare un amore stabile. Ancora oggi sono convinto che se fossi stato etero avrei trovato il grande amore della mia vita”.

Nel libro si identifica con Tess, la Melanie Griffith di “Una donna in carriera”: “Sono una persona semplice, quindi è chiaro che esattamente come lei che a New York era riuscita ad arrivare ai vertici, anche io sono orgoglioso di essere riuscito in qualche modo ad arrivare dove mai avrei pensato“, spiega Casalino. 

 

Gestione cookie