Rom, tensioni al governo. Di Maio a Salvini: “Superiamo i campi, ma sgomberiamo anche CasaPound”

Di Maio sui rom, tensioni al governo: Sgomberiamo CasaPound
Rom dividono governo, Di Maio a Salvini: “Superiamo i campi, ma sgomberiamo anche CasaPound”

ROMA – Le proteste anti rom a Torre Maura e Casal Bruciato portano ancora tensioni tra M5s e Lega al governo. Dopo gli episodi registrati a Roma nei giorni scorsi, ora scende in campo anche Luigi Di Maio. Il vicepremier M5s si schiera con il sindaco Virginia Raggi, che definisce la Capitale “città aperta e dei diritti”. Per Di Maio, va bene superare i campi rom, ma al collega Matteo Salvini ricorda: “Allora sgomberiamo anche chi occupa abusivamente come CasaPound”.

Dopo la tensione a Torre Maura e le proteste dei residenti di Casal Bruciato, dove alcune decine di residenti sono scesi in strada per protestare contro l’assegnazione di una casa popolare a una famiglia di nomadi, legittimamente in graduatoria, il dibattito diventa politico. 

“Noi gli zingari qui non li vogliamo, quella casa deve andare a un italiano”, le urla della folla che scatenano la reazione della Raggi su Facebook: “Roma resta una città aperta e dei diritti. Non sarà mai la città dell’odio. Casapound non ci fa paura. Possiamo discriminare le persone in base al colore della loro pelle, alla religione che professano o alla loro etnia? Io dico no. E lo dico perché la legge è l’unico scudo che ci tutela dalle ingiustizie e dalla sopraffazione”.

Di Maio sottolineando come quanto accaduto in questi giorni evidenzi “un chiaro problema di ordine pubblico. Il superamento dei campi rom è doveroso. Non perché siano rom o meno, ma perché è una questione di giustizia. La legge vale per tutti. Superiamo i campi rom, subito. E sgomberiamo CasaPound, così come chiunque occupi in modo illegittimo un’abitazione o uno stabile già assegnato a chi ne ha realmente bisogno”. 

Anche a Casal Bruciato si sono fatti vedere i militanti del movimento di estrema destra di Casapound. “Anche qui – dice Davide Di Stefano, fratello di Simone, leader del movimento – c’è la percezione che ci sia una discriminazione nei confronti degli italiani. Siamo venuti a difendere gli italiani. Prima gli italiani!”. E, anche questa volta, non tutti nel quartiere hanno gradito la presenza del gruppo neofascista.

Il Simone di Torre Maura si chiama Antonietta ma, a differenza del giovane adolescente, ha 85 anni. E’ uscita di casa con il suo cane, si è avvicinata alla folla e ha gridato senza esitazione: “Siete dei fascistoni, mi fate schifo”. “Siamo diventati cattivi – ha spiegato -. Non c’è più sentimento, non c’è rispetto. Io il fascismo l’ho vissuto. Non bisogna aver paura di dire le proprie idee, bisogna lottare”. In serata la sindaca annuncia che la famiglia di nomadi di Casal Bruciato avrà una nuova casa.

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