ROMA, 13 FEB – Il giorno di San Valentino dira' se la storia d'amore tra l'Italia e le Olimpiadi del 2020 puo' decollare: tutto infatti si decide in poche ore, e comunque prima di mercoledi' mattina, quando l'aereo per Losanna deve portare al Cio, con i dirigenti italiani, la lettera d'impegno del Governo per Roma. Ma la vigilia del pronunciamento del premier e' stata convulsa, contraddistinta da dichiarazioni di speranze (e di supporto) e dalla freddezza di Palazzo Chigi. ''Andiamo domani dal premier per un incontro'', annuncia Alemanno. Ma cinque ore dopo la doccia fredda, con fonti della presidenza del Consiglio che smentiscono l'incontro, confermato infine dal primo cittadino, che comunque chiosa: ''L'importante e' la risposta''.
In un clima di crescente attesa, negli ultimi giorni si sono moltiplicati gli appelli al premier affinche' scelga in favore del progetto. Sono scesi in campo praticamente tutti – imprenditori, sindacalisti, oltre ovviamente al mondo dello sport – per sostenere la candidatura.
Anche i politici per una volta, sul tema dei Giochi – Lega a parte -, hanno trovato un accordo bipartisan. Se in mattinata il ministro dell'ambiente, Corrado Clini, ha auspicato il si' del governo, nel pomeriggio Pdl, Pd e Terzo Polo hanno presentato ciascuno una mozione a favore della candidatura, tutto in nome del rilancio dell'Italia, della vetrina per il Paese, un'occasione da non lasciarsi scappare a 60 anni dall'edizione storica di Roma '60. L'iniziativa parlamentare ha aumentato l'ottimismo del sindaco, che comunque si e' sempre detto fiducioso su una scelta in positivo del governo.
Oggi c'e' stato in Campidoglio un'ultima riunione tra Alemanno, il presidente del Comitato promotore, Mario Pescante, e il presidente del Coni, Gianni Petrucci, per completare il dossier; ma nel frattempo sono emerse altre buone notizie sul fronte economico, quello che piu' preoccupa l'esecutivo in un momento di generale difficolta' del Paese.
''L'investimento per le Olimpiadi si sposta ancor piu' sul versante privato: ben 400 milioni di euro passano da investimenti pubblici a privati per la realizzazione della citta' dello sport di Tor Vergata (l'infrastruttura piu' costosa del progetto olimpico gia' pensata per i Mondiali di nuoto, ndr.), questo fa diventare in attivo i Giochi'', ha detto il sindaco, spiegando che su 4,7 miliardi di investimenti pubblici finora si prevedeva un ritorno fiscale di 4,6, ma ''se l'investimento pubblico diventa di 4,3 miliardi, l'attivo e' di 300 milioni''.
La forza della candidatura italiana per le Olimpiadi – e' stato sottolineato anche in ambienti del Cio – e' la sua sobrieta', che e' un indubbio valore dopo che non pochi Paesi hanno pagato caro, e alcuni come la Grecia in modo devastante, le enormi spese fatte per ospitare i Giochi. Il progetto italiano prevede l'impiego di 42 impianti sportivi nella capitale, solo nove dei quali da costruire e che si concentrano proprio nella cittadella di Tor Vergata. La relazione della commissione incaricata di studiare la compatibilita' economica dell'iniziativa, inoltre, non lascia dubbi sulla sua convenienza, visto che i vantaggi in termini di crescita di Pil e di livelli occupazionali risulterebbero a costo zero per il Paese. Con queste premesse, aveva detto pochi giorni fa Petrucci, ''manca solo la penna per la firma''.