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Roma, discarica Ardeatina. Renato Brunetta: “Non sotto casa mia”

di Maria Elena Perrero |19 Agosto 2013 9:48

Renato Brunetta (Foto Lapresse)

ROMA – La discarica? “Non sotto casa mia”. La sindrome Nimby (“not in my backyard”, non nel mio giardino) colpisce il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta. Ed è lui stesso ad ammetterlo. Lo ha fatto con una lettera al quotidiano il Messaggero, per spiegare il suo secco “no” alla nuova discarica romana che dovrebbe essere creata sull’Ardeatina. 

“Interesse personale? Beh sì, l’ho detto apertamente. Del resto se le aprissero una discarica sotto casa cosa farebbe?”, ha chiarito l’ex ministro ad Alessandro Trocino del Corriere della Sera.

La lettera al Messaggero è solo l’ultima mossa di Brunetta, che ha anche scritto sette interrogazioni ad altrettanti ministri.

Nella lettera al direttore del quotidiano romano il politico Pdl ha scritto subito, chiaro e tondo: “Caro direttore, l’interesse personale c’è ed è bene dichiararlo subito”.

Poi ha spiegato al Corriere della Sera che la discarica in questione è vicina alla sua casa sull’Ardeatina in cui si è trasferito dopo il matrimonio con Titti Giovannone.

“È nella zona dove giocava mia moglie da piccola, a circa un chilometro di distanza. Spero di non essere affetto dalla sindrome Nimby, come ho scritto, ma qualche dubbio viene anche a me. Però non sopporto la violenza, l’ottusità e l’arroganza di Marino e Zingaretti che hanno aspettato agosto per far passare con un blitz la nuova discarica. Non passeranno. Io non dico: no a una discarica nel mio giardino. Dico no a un’altra discarica a Roma. Non dico: apritela da un’altra parte. Dico: risolviamo strutturalmente il problema. Bisogna modernizzare l’intero ciclo dei rifiuti e portare a termine la road map indicata dall’ex ministro dell’Ambiente Corrado Clini“.

A chi sostiene che la discarica di Falcognana sia necessaria, Brunetta ribatte:

“Io voglio sapere se ci sono tutte le autorizzazioni, se ci sono studi scientifici sull‘impatto ambientale, sulla salute pubblica e sull’inquinamento e se ci sono soluzioni alternative. Voglio sapere se sono vere le voci, tutte da verificare, sulle opacità societarie per la proprietà del nuovo sito. Se mi daranno tutte le risposte e saranno soddisfacenti, sono anche pronto a cambiare idea”.

Trocino ricorda che

in passato, dice il passaparola in Rete, aveva parlato della “conurbazione Napoli-Caserta”, riferendosi al problema dei rifiuti, come a “un cancro sociale”. E aveva attaccato “gli intellettuali napoletani che disquisivano se il termovalorizzatore di Acerra fosse idoneo o no, mentre stavano con la merda sopra i capelli”.

Ecco la risposta di Brunetta:

“La prima frase non l’ho mai detta, mentre è vero che se a Roma si fosse fatto il termovalorizzatore e modernizzato il ciclo non saremmo in questa situazione”.

 

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