ROMA – Oltre 1000 consulenti per 20 milioni di euro. Gianni Alemanno, il sindaco di Roma, ha assunto in due anni bel 1.020 consulenti esterni, oltre ai 25mila dipendenti comunali. Tutto alla “modica” cifra di 20,7 milioni di euro, nonostante il taglio dei servizi sociali e le difficoltà per approvare il bilancio comunale, scrive Repubblica. Consulenti che svolgono attività analoghe a quelle dei dipendenti del Comune o addirittura assunti affinché controllino i compensi assegnati ai collaboratori esterni.
Daniele Autieri scrive su Repubblica:
“Proprio l’Organismo indipendente di valutazione, istituito nel 2010 da Alemanno e presieduto dal direttore generale del Comune, Liborio Iudicello, è guidato da due consulenti con una pluriennale esperienza nella pubblica amministrazione, Livio Barnabò e Francesco Verbaro, ai quali il Campidoglio ha riconosciuto un compenso di 40mila euro”.
Tra i casi “clamorosi”, come li definisce Repubblica, c’è quello di Alexander Marco Andrew Sciarra, che tra aprile e dicembre in 2010 è stato pagato ben 49.959 euro per una consulenza per “lo studio delle nuove attività istituzionali di cui sarà investita l’Assemblea Capitolina (in virtù dell’attuazione della legge per Roma Capitale)”. Repubblica sottolinea:
“La Giunta Alemanno ha giustificato l’assegnazione diretta adducendo la complessità dell’incarico e le “non comuni competenze” di Sciarra nel settore oggetto della consulenza. In realtà, scorrendo il curriculum allegato alla determinazione, l’uomo “ha conseguito una laurea in scienze della comunicazione all’università Lumsa, un master in geopolitica e sicurezza globale all’università La Sapienza e un diploma di liceo linguistico con buona conoscenza di lingua inglese e spagnola”.
Competenze e curriculum che gli hanno permesso di ottenere un secondo incarico nel mese di dicembre 2012 per un compenso di 5.596,25 euro. Ma, scrive Repubblica, l’elenco è lungo e Sciarra è solo un esempio tra i mille e più consulenti:
“L’elenco è lungo, i tariffari oltre le medie di mercato e i giustificativi alle voci di spesa disparati. Si parte dai membri delle commissioni di vigilanza dei parcheggi pubblici che dal dipartimento Mobilità e Trasporti ricevono in media 3mila euro ciascuno, agli incarichi di rilevazione dei numeri civici nell’ambito delle indagini statistiche sulla toponomastica del Comune di Roma. Incarichi che possono valere anche 7mila euro l’anno”.
Altro nome illustre che figura tra i consulenti è quello del magistrato amministrativo Giuseppe Rotondo che, secondo i dati di Repubblica, ha ricevuto 40mila euro l’anno nel 2010 e nel 2011 come esperto. Una domanda allora scatta spontanea per Autieri:
“E poi ancora denari per periti, architetti, avvocati, ricercatori, geometri, insegnanti, linguisti, sedicenti esperti di comunicazione e strategie finanziarie. Tutti con competenze che nessuno dei 25mila dipendenti del Campidoglio possiede. Possibile?”
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