ROMA- Prosegue la discussione sulla valorizzazione degli artisti di strada a Roma. Alcune categorie, tra cui statue viventi, suonatori e spray painter, potrebbero rimanere fuori dalla delibera e non avere un riconoscimento a titolo di legge. Durante la discussione sulla modifica della delibera approvata dalla scorsa amministrazione, che istituisce regole ferree per l’arte di strada, multe per chi non vi si attiene e un albo vero e proprio con obbligo di iscrizione, sono molte le criticità che saltano all’occhio.
Sel punta all’inserimento di un limite orario, nel pomeriggio dalle 14 alle 16, per le esibizioni sonore in alcune zone mentre rimane confermato l’orientamento a vietare emissioni sonore dopo le 23. Secondo la presidente della Commissione Cultura Anna Lisa Secchi, l’esigenza è di “regolamentare le categorie”. Fare in modo, dunque, di creare uno strumento che consenta di distinguere gli artisti veri “da quelli che fanno accattonaggio o che nascondono racket”.
Ed è proprio sull’albo che si consuma il braccio di ferro: contrari Sel e gli artisti di strada che fanno capo al movimento “La strada libera tutti” guidato da Costantino Pucci. Il consigliere comunale di Sel Gianluca Peciola, promotore della delibera, garantisce: “Si tenterà di fare un intervento che faccia emergere i veri artisti: nella vecchia delibera è talmente sballata la zonizzazione che gli artisti storici sono fuggiti, e nel centro ci ritroviamo statue viventi, fachiri e spray painter”. Si aggiunge il vicepresidente Commissione cultura municipale Jacopo Maria Argilli secondo il quale bisogna favorire l’arte di strada nelle zone più isolate e “differenziare in base agli orari l’arte di strada scenografica da quella con strumenti musicali”. Come per esempio all’Esquilino e a piazza Vittorio.
Già ma come la mettiamo con i decibel in caso di disturbo della quiete pubblica? La consigliera Nathalie Naim fa notare che “l’unica ad essere abilitata alle rilevazioni fonometriche è l’Arpalazio, che ha tre pattuglie per 120 comuni. Neanche la polizia può intervenire perché dicono che i giudici richiedono rilevazioni fonometriche che loro non sono abilitati a fare”. Senza contare poi che “in tutto il I municipio ci sono due pattuglie per la notte”. Un bel dispiegamento di soldi e forze per tenere al guinzaglio fachiri e menestrelli.
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