ROMA – Nichi Vendola accusa: “Io, gay, a Roma ho paura ad uscire”. Gli risponde il sindaco Gianni Alemanno: “Sei tu che offendi la città”.
Lo spunto è arrivato da una scuola di Roma, il liceo Tacito, all’esterno del quale è comparsa la scritta “Dimettiti, frocio” rivolta a un 15enne appena eletto rappresentante. E’ da qui che ha preso l’avvio la polemica Vendola-Alemanno, con il ledaer di Sel a denunciare il clima cupo della capitale e il sindaco di Roma a difendere la città. ”Questo clima mi impone di limitare gli spazi della mia vita privata. Sono costretto a gestire ogni mossa con molta prudenza. Se a Roma di sera mi viene voglia di fare due passi da solo, rinuncio”, ha detto Nichi Vendola in un’intervista al Fatto Quotidiano.
”A Roma negli anni di Alemanno ho visto lo sdoganamento dei piccoli gruppi dediti all’igiene del mondo”, dice Vendola, sottolineando che il problema ha una portata nazionale. In Italia ”il fatto che io sia insultato da fascisti e nazisti di vari network non è neanche oggetto di rammarico. Questo è il Paese dove il sigillo di normalità lo ha messo Giovanardi. Qui un certo ambiente ecclesiastico impedisce perfino che si facciano norme per sanzionare la violenza”. Vendola annuncia che nei prossimi giorni presenterà una proposta di legge per i matrimoni gay. ”Non ho sciolto il mio partito nella coalizione: se andremo al governo rispetteremo il programma, ma siamo liberi di presentare le nostre proposte”, sottolinea. ”E io credo che questa partita vada aperta, non si può far vivere il dibattito sul filo del compromesso”.
Passano poche ore e il sindaco di Roma Gianni Alemanno affida a Twitter la sua replica: ”Vendola offende Roma. Dall’Europride del 2011 a ogni Gaypride la nostra città ha sempre garantito accoglienza e rispetto per tutti”.