Roma, slavo armato di coltelli fuori da Palazzo Grazioli: “Aspettavo Berlusconi”

L'ingresso di Palazzo Grazioli

Un uomo è stato fermato con coltelli e bulloni nei pressi di Palazzo Grazioli. Fermato dai carabinieri, l’uomo ha spiegato che stava aspettando Silvio Berlusconi fuori dalla sua residenza romana per «consegnargli una poesia». Ma i militari lo hanno portato in caserma, temendo si trattasse di un “nuovo Tartaglia”, l’uomo che aggredì il presidente del Consiglio il 13 dicembre.

L’uomo è stato poi identificato: si tratta di uno slavo di 55 anni, proveniente dalla ex Jugoslavia. L’uomo era stato notato fuori da Palazzo Grazioli: si trovava vicino ai giornalisti che attendevano l’uscita del presidente del Consiglio. I suoi movimenti sospetti e gli occhiali da sole che indossava hanno allarmato i carabinieri, che lo hanno fermato.

Durante la perquisizione sono spuntati i coltelli e i bulloni. Una volta portato in caserma, è venuto fuori che lo slavo era anche in possesso di un’auto rubata: per questi motivi è stato sottoposto a fermo per ricettazione e denunciato per il possesso illecito dei coltelli.

È passato poco più di un mese da quando a Milano Massimo Tartaglia scagliò contro il premier una statuetta del Duomo, ferendolo al volto. Dopo quell’episodio, Berlusconi subì un intervento chirurgico per le ferite riportate. Il leader del Pdl fu costretto a rinunciare ai suoi impegni pubblici per due settimane.

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