ROMA- Roma, strisce made in M5S: è una piccola-grande storia che dice molto, quasi tutto, del governo (si fa per dire) che forse aspetta tutti e non solo i romani e i turisti dopo le prossime elezioni.
Tre mesi fa, era maggio, il Comune a guida Cinque Stelle regnante la infallibile sindaca Raggi, annunciava l’operazione “Strade Nuove”. Insomma il ripristino della segnaletica stradale ovviamente abbandonata allo sfacelo da “quelli di prima”. Ci aveva messo un anno dal suo insediamento la Giunta Raggi ma finalmente se ne occupava. E il capogruppo Cinque Stelle in Campidoglio Paolo Ferrara l’11 maggio scriveva (il testo c’è ancora su Facebook): “Provate la differenza tra le buche del partito di Renzi e ne nuove strisce pedonali realizzate con gare pubbliche e trasparenti del M5S. Un brivido!”.
Brivido a parte, M5S per bocca e testo di sindaca e Movimento esaltava la “differenza”. Differenza tra lavori pubblici che “quelli di prima” facevano fare con “affidamenti diretti” (quindi con corruzione, mazzette, sprechi, inefficienze) e lavori pubblici realizzati da M5S con “gare pubbliche e trasparenti”.
Per non sbagliarsi si erano tenuti bassi quelli di M5S-Campidoglio: niente grandi lavori e appalti. Ma almeno le strisce pedonali quelle sì. Da ridisegnare, ridipingere, ripristinare. Perché a Roma le strisce pedonali sono quasi ovunque (leviamo il quasi) al più un ricordo, una esile traccia di quel che fu. Tutte cancellate dall’usura, dalla cattiva o assente manutenzione, dal fregarsene da parte del Comune (quelli di prima e anche quelli di oggi). Rifare le strisce pedonali era un segnale di minimo ritorno alla civiltà per una città che conosce tassi di invivibilità difficilmente riscontrabili sul…pianeta.
Bene, M5S appalta con gare “pubbliche e trasparenti” il rifacimento delle strisce. Che durano…una settimana a Piazza Venezia. Una settimana! E poi si cancellano di nuovo. Durano 27 giorno le strisce a via dei Giubbonari area pedonale. Non durano venti giorni a Via Appia Nuova o San Giovanni. Neanche 15 giorni intorno a Stazione Termini. (vedi cronaca Corriere della Sera Erica Dellapasqua).
Le nuove strisce pedonali made in M5S svaniscono, si cancellano, evaporano sull’asfalto. E perché mai? Perché sono stese con la vernice e non con la termoplastica. Insomma quelli che hanno vinto le gare “pubbliche e trasparenti” con il timbro di garanzia Cinque Stelle quelli di M5S Campidoglio e Movimento li hanno fregati, gli hanno rifilato vernice fresca e cancellabile al posto della termoplastica con cui si fanno le strisce pedonali.
E quelli di M5S-Campidoglio si sono fatti fregare. Immaginiamo da un qualche “potere forte” piccolo piccolo formatosi tra le aziende cui il Comune appalta. Fregati quelli di M5S da qualche mini lobby. E non è certo la prima volta, anzi è la costante del governo (si fa per dire) M5S. A Roma trasporti e rifiuti li decidono lobby interne ed esterne ad Atac e Ama, sindacati, fornitori, appaltatori. Loro con M5S sono rimasti quelli di prima, tutti quelli di prima, più forti di prima.
Con M5S al comando non ti sbagli: non sanno dove mettere mano, se possono evitano di mettere mano e chiunque metteva mano prima sa non c’è migliore protezione di M5S cambia tutto per realizzare il più compiuto “come stamo…stamo”. Cioè, al netto delle chiacchiere, come stiamo…restiamo. Oggi a Roma, domani Italia?