ROMA – Sul condono fiscale la partita resta aperta, tanto che il ministro dello Sviluppo Economico Romani non esclude affatto che il progetto sia stato accantonato. “Se serve a trovare risorse per la crescita la prendiamo in considerazione” ha detto al Corriere della Sera. ”Approveremo una lista di cento cose a costo zero per rilanciare la crescita dell’economia. Credo che già questa settimana faremo uscire qualcosa”. Paolo Romani, annuncia che il decreto sviluppo ”arriverà presto, ma è talmente articolato e complesso che potrebbero essere più provvedimenti”. ”Il provvedimento conterra’ interventi a costo zero, le risorse per fare altro dovremo trovarle altrove”, dice Romani. La tassazione dei capitali italiani in Svizzera, aggiunge, ”può essere un’ipotesi positiva, ci stiamo lavorando da tempo”. In merito alle dismissioni e alle privatizzazioni, ”possiamo immaginare di vendere tutto: l’Enel, l’Eni, anche la Rai. Ma prima dobbiamo cercare di vendere il patrimonio immobiliare pubblico”. Per il ministro ”è in corso un attacco nell’area dell’euro nella sua complessità e, come per un riflesso, nel momento in cui si vuole attaccare l’euro, si prende di mira l’Italia”, che ”ha grandi fondamentali”.
La lettera italiana all’Ue è una risposta ”molto adeguata”. Quanto ai distinguo di Tremonti – afferma poi Romani – ”ha poco da tirarsi indietro. Non è stato protagonista assoluto, non è stato l’estensore del provvedimento, ma le sue responsabilità se le è prese, tanto che ha fatto le sue belle correzioni laddove gli interessavano. La lettera l’ha letta e se non l’avesse condivisa l’avrebbe fermata. Ritornati alla collegialità – conclude – è giusto che la lettera porti la firma del premier”.