Città che vai, ronda che trovi. Ogni sindaco, infatti, sembra intenzionato a interpretare il decreto legge sulla sicurezza del ministro Roberto Maroni a modo suo.
In un dibattito sul tema organizzato a Cortina D’Ampezzo (Belluno) nell’ambito di “CortinaIncontra” sono intervenuti i primi cittadini di Firenze e Roma.
Per Matteo Renzi, sindaco del capoluogo toscano, «In certe zone della città la sicurezza la fa di più la presenza di un trippaio, che nei dintorni conosce tutti, che una camionetta dell’esercito». Una battuta, ma la perplessità sulle ronde, per Renzi rimane: «La sfida per Firenze non è militarizzarla ma viverla».
Ecco perchè, alle ronde, il sindaco di Firenze oppone ancora una volta «le sentinelle del bello perché una città è bella finché appartiene alla gente che vive e che la abita».
Diversa, invece, l’interpretazione del primo cittadino della capitale Gianni Alemanno. A Roma, infatti, il decreto Maroni si applicherà, anche se, precisa il sindaco si cercherà «di fare delle delibere in modo che le persone che fanno questo tipo di volontariato siano coinvolte anche nel volontariato sociale».
Niente sceriffi fai da te, quindi, ma volontari che sappiano coniugare sicurezza e impegno sociale. Quindi, precisa Alemanno, i volontari romani, dovranno anche impegnarsi in «assistenza a sbandati, barboni e drogati».