I Carabinieri: “Verdini ha mentito, favorì l’amico Fusi negli appalti post-terremoto”

Denis Verdini

Denis Verdini, coordinatore del Popolo della Libertà, ha mentito ai magistrati di Firenze sui suoi rapporti d’affari con Riccardo Fusi, il costruttore finito nell’inchiesta sugli appalti per la ricostruzione in Abruzzo. Lo sostengono i carabinieri del Ros in un’informativa inviata alla procura de L’Aquila e pubblicata da diversi quotidiani.

Il parlamentare del Pdl aveva infatti sostenuto di aver interrotto i suoi rapporti economici con Fusi nel 1996. Secondo i carabinieri invece i due avrebbero avrebbero mantenuto questo legame “fino al 2007”, quando cioè Verdini era già un esponente di spicco del Pdl. Il politico inoltre avrebbe raccomandato il costruttore facendo ottenere al consorzio Federico II (di cui la Btp di riccardo Fusi fa parte) quattro importanti appalti per la ricostruzione post terremoto.

L’informativa ha imposto un cambio di marcia all’inchiesta. Il procuratore Rossini ha così deciso di convocare per il 18 ottobre gli indagati Verdini, Fusi insieme ad Ettore Barattelli, presidente del consorzio Federico II.

I Ros spiegano che Verdini avrebbe favorito Riccardo Fusi perché a lui legato da rapporti societari durati fino al 2007. Come risulta anche dalla relazione della Banca d’Italia che ha fatto un’ispezione, il Credito Cooperativo Fiorentino, presieduto da Verdini fino a luglio di quest’anno, ha erogato a Fusi un prestito non garantito per l’ammontare di 26 milioni e 660 mila euro.

Il coordinatore del Pdl peraltro ha sempre negato di avere “rapporti in società operative con l’imprenditore Riccardo Fusi” e, replicando alle contestazioni di Bankitalia, ha sempre sostenuto che “i crediti erogati alla Btp sono sempre stati pienamente garantiti”.

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