Rosarno, Maroni invita alla “tolleranza zero”. Bersani risponde: “Basta con lo scaricabarile”

Pubblicato il 8 Gennaio 2010 - 15:46 OLTRE 6 MESI FA
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Il ministro dell'Interno Roberto Maroni

Dopo la rivolta degli extracomunitari a Rosarno, Roberto Maroni ha detto che con gli immigrati ci vuole «tolleranza zero», mentre fino ad oggi ci sarebbe stata troppa tolleranza. Le parole del ministro dell’Interno hanno suscitato le reazioni del mondo politico, soprattutto dal fronte dell’opposizione.

Pier Luigi Bersani si è detto «dispiaciuto» che «il Ministro dell’Interno Roberto Maroni non abbia perso l’occasione anche stavolta di fare lo scaricabarile sull’immigrazione clandestina». «Vorrei ricordagli – ha aggiunto il segretario del Pd – che subiamo anche danni, in vigenza, di una legge che si chiama Bossi-Fini. È ora che se lo ricordi anche il ministro».

«Per i fatti di Rosarno bisogna però andare alla radice – conclude Bersani  Lì c’è mafia, sfruttamento, xenofobia e razzismo».

Anna Finocchiaro e Luigi Zanda, presidente e vicepresidente del Pd al Senato, chiedono a Schifani «che il ministro dell’Interno venga a riferire in Senato su quanto sta accadendo a Rosarno». «Il governo – hanno sottolineato i due esponenti democratici – deve chiarire quale ruolo ha avuto la criminalità organizzata nello sfruttamento dell’immigrazione legale e clandestina che sembra essere stata all’origine dei disordini di queste ore».

Anche Jean Touadi, deputato del Partito Democratico di origine congolese, ha definito «deplorevoli» le dichiarazioni di Maroni. «C’è un intreccio perverso che riguarda lavoro nero, malavita organizza e immigrazione – spiega Touadi . Questo dovrebbe preoccupare il Ministro degli Interni, non tanto la tolleranza verso la presenza di clandestini».

D’accordo con Maroni il ministro della Difesa Ignazio La Russa, per il quale c’è «troppa tolleranza verso i clandestini». «Lo Stato – dice La Russa – ha il dovere di fare rispettare le leggi, di fare rispettare le regole. Non può esserci tolleranza, specie per chi usa la violenza in maniera così evidente, per il solo fatto che è un immigrato».

Come al solito colorito Mario Borghezio, europarlamentare della Lega, che definisce Maroni «il nostro Sarkozy». Per l’esponente del Carroccio «la rivolta degli immigrati africani in Calabria è un preciso segnale d’allarme, che sarebbe irresponsabile non cogliere in tutta la sua pericolosità per il nostro futuro immediato. I professionisti dell’assistenzialismo pro-immigrati abbiano, perlomeno, ora il pudore di tacere».