Rosy Mauro vicepresidente? “Dimissioni o boicottiamo i lavori al Senato”

Rosy Mauro, Lapresse

ROMA – Rosy Mauro, fedelissima di Bossi, coinvolta nell’inchiesta che ha travolto la Lega e il tesoriere Belsito, vede vacillare la sua poltrona di vicepresidente del Senato. Non che lei abbia la minima intenzione di mollare, ma a fronte delle novità giudiziarie, le richieste di un passo indietro si susseguono e si fanno più forti. A partire dal Terzo Polo, che minaccia di “boicottare” i lavori dell’aula di palazzo Madama in caso contrario.

Giuseppe Valditara, senatore dell’Fli, giudica infatti “inaccettabile che una carica così prestigiosa sia infangata anche solo dal sospetto di comportamenti incompatibili con il decoro e la dignità della politica. Per questo chiedo che la vicepresidente del Senato, Rosi Mauro, rassegni al più presto le dimissioni”. Altrimenti, avverte l’esponente centrista, “il Terzo Polo dovrebbe boicottare i lavori d’Aula presieduti da lei”.

Il vicepresidente dei senatori Pd, Luigi Zanda spiega: “Se fossi al posto della Mauro non resterei un minuto di più seduto sulla poltrona di vicepresidente del Senato”. Per Zanda “lasciare quel ruolo consentirebbe a lei di difendersi meglio e bene. Ma sarebbe anche un segnale per dimostrare che chi presiede un’Aula parlamentare deve avere l’autorevolezza necessaria per farlo”.

La Lega, intanto tace: non una sola voce si leva dal Carroccio a suo sostegno. Cauto il Pdl che invita alla prudenza: “Non bisogna arrivare a conclusioni affrettate. Non mi permetto di entrare nella vicenda personale: ma ritengo che tirare conclusioni affrettate sarebbe un grande errore, ed è un errore che non vorrei fare”.

Secca la replica dell’Idv che, per bocca di Felice Belisario invoca le dimissioni della Mauro e attacca il pidiellino: “Gli scandali che coinvolgono il Partito degli onesti sono tali e tanti che Gasparri dovrebbe avere il buon gusto di tacere, invece di difendere l’indifendibile. E’ in gioco la credibilità della politica italiana, mica quella della padania che nessuno ha mai preso sul serio”.

Nel frattempo sotto via Bellerio, sede della Lega, è apparso un cartello (poi rimosso) che puntava il dito il vicepresidente del Senato: “Belsito, Mauro, Woodcock: tre nomi, stessa m… Fuori dalla Lega i traditori”.

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