Rubina col fumogeno, Andreotti su Sindona, Sacconi sul Pd: quelli che se la vanno a cercare

Il fumogeno lanciato da Rubina arriva sul palco della festa pd

Quelli che se la cercano… Sentite Rubina Affronte, la ragazza che ha acceso e lanciato il candelotto fumogeno con il quale andava a spasso contro Raffaele Bonanni che stava per parlare sul paco della Festa del Pd: “Di giacche Bonanni se ne può comprare altre, un fumogeno non ha mai ucciso nessuno. Non piangiamo certo per un pezzo di stoffa. Contestare qualcuno è legittimo. Se poi quel qualcuno è Bonanni, è giusto persino impedirgli di parlare. Chi semina vento raccoglie tempesta”. Insomma, fa presente la dolce Rubina, Bonanni se l’è cercata. Fa il segretario della Cisl, la Cisl firma accordi sindacali, niente meno che con la Fiat e Confindustria. Se la cerca e quindi coerentemente se la trova, stavolta sotto forma di un fumogeno sulla giacca, domani chissà.

Più o meno lo stesso concetto sfuggito dalle labbra e dal cuore del senatore Giulio Andreotti a proposito di Giorgio Ambrosoli, ammazzato a suo tempo perché non volle firmare una relazione che toglieva Michele Sindona dai guai. C’erano allora tanti miliardi in ballo, una banca, quella di Sindona, con circa settecento miliardi di buchi neri finanziari e tre, quattro miliardi in cassa. Ambrosoli era stato nominato liquidatore di quella banca tanto fallita quanto imbevuta di interessi e capitali oscuri e criminali. Non volle stendere relazione “assolutoria”, l’avesse fatto il crack finanziario sarebbe stato accollato e pagato alla collettività e allo Stato. Lo avvisarono, più volte. Ma lui niente, se “la andava a cercare”. Andreotti ha poi tentato di spiegare che “se la va a cercare” è espressione di un romanesco gergo che indica chi percorre strade pericolose e difficili, una constatazione, non un giudizio. Sarà… Anche se la conoscenza e la pratica del gergo romanesco escludono questa pietosa interpretazione di quanto detto da Andreotti, quanto tutti hanno potuto ascoltare in tv. Scrive Claudio Magris sul Corriere della Sera: “Se un giorno, sperabilmente il più lontano possibile, per queste parole venisse presentato al senatore Andreotti, dal suo Giudice, non umano, un conto salato, si potrà dire che se l’è cercato”.  Meglio non si poteva scrivere.

I ministri Maurizio Sacconi e Renato Brunetta hanno fortemente voluto dire, l’hanno infatti ridetto cinque volte in un giorno, che il Pd, invaso e ferito nella sua Festa, dai lanciatori di fumogeni e altro, è “partito violento e squadrista”. Anche loro, nel loro piccolo, se la vanno a cercare. Una piccola e sincera pernacchia: si può fare, la pernacchia come giudizio politico è stata sdoganata ufficialmente dal loro alleato di governo e collega ministro Umberto Bossi.

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