Ruby. 84. “Bunga bunga, sala a luci rosse”

Il 19 novembre alla Procura della Repubblica di Milano viene interrogata una amica, di cui non si conoscono nome e nemmeno iniziali, della testimone T.M. Il pubblicoministero vuole incrociare le informazioni sulle serate a luci rosse di Berlusconi Silvio, primo ministro d’Italia

DOMANDA: Lei ricorda se recentemente parlando con T.M., la stessa le ha detto che aveva conosciuto il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi?

RISPOSTA: Sì, la T.M. mi ha riferito di avere conosciuto il Presidente Berlusconi. Per la precisione, una sera mentre eravamo a cena con la T.M. alla presenza di B. V. e di un’altra amica di T.M. e di B. V. che vive a Milano e si chiama, penso, Elena Alotto, ma non sono certa del cognome, la T.M. raccontò che la Nicole Minetti l’aveva invitata a partecipare ad una serata a casa del Presidente del Consiglio. Debbo precisare che io ero contraria a questa sua partecipazione, tanto che esternai le mie riserve ed ebbi una discussione con T.M. Le rappresentai la mia contrarietà a che lei partecipasse a questo invito, la sconsigliai e, lo ripeto, la discussione andò avanti un pò ‘ di tempo.

DOMANDA: Vuole spiegare le ragioni per le quali lei era contraria a che T.M. partecipasse ad una serata a casa del Presidente del Consiglio?

RISPOSTA: Premetto che quello che sto per dire sono mie valutazioni personali che io, essendo amica della T.M., mi sono sentita in diritto di esternare alla stessa nel momento in cui nel corso di quella cena lei chiese la mia opinione rispetto all’invito che aveva ricevuto. Ero contraria per due ragioni: la prima, che provenendo l’invito da Nicole Minetti, persona che ovviamente sapevo che aveva ricevuto un incarico istituzionale e che era stata eletta quale consigliere regionale senza una preparazione, a mio giudizio, adeguata, la situazione non mi convinceva; secondo, che non condivìdevo, almeno per quello che io potevo constatare da quanto emergeva dai giornali, la linea di pensiero del Presidente del Consiglio, soprattutto quali critiche nei confronti della Magistratura in generale, atteso che io sto frequentando la scuola di specializzazione perché il mio sogno è proprio quello di diventare magistrato. Queste erano le ragioni per le quali invitai la T.M. alla prudenza e le dissi che, visto che aveva chiesto una mia opinione e un mio parere, non andasse a casa del Presidente del Consiglio.

DOMANDA: Le altre partecipanti alla cena, e cioè la B.V. e la ragazza a nome Elena, condividevano le sue perplessità oppure erano favorevoli a che la T.M. si recasse a casa del Presidente del Consiglio.

RISPOSTA: Devo dire che anche le altre due partecipanti alla cena erano perplesse a questa partecipazione di T.M., anche se fui io che in maniera più esplicita esternai tutte le mie contrarietà alla stessa T.M..

DOMANDA: Lei ricorda le ragioni per le quali la T.M. era invece interessata ad accettare questo invito?

RISPOSTA: Sì, T.M. riteneva che questa partecipazione all’invito rappresentasse una buona possibilità per il suo stesso futuro, futuro inteso in senso professionale. La serata finì nel senso che, da come prospettava la situazione T.M. era del tutto probabile che lei accettasse l’invito. Ovviamente il fatto poi che lei effettivamente sia andata l’ho saputo dopo.

DOMANDA: Lei quando ha saputo, e da chi, che la T.M. aveva partecipato ad una serata a casa del Presidente del Consiglio?

RISPOSTA: Fu la stessa T.M. ad informarmi di avere effettivamente partecipato ad una cena a casa del Presidente del Consiglio, mediante una telefonata intervenuta probabilmente in una domenica nel tardo pomeriggio, nel corso della quale mi accennò al tenore della serata, riservandosi di parlarmene a voce, cosa che poi effettivamente avvenne qualche tempo dopo.

DOMANDA: Quando vi siete incontrate che cosa le ha riferito di quella serata la T.M.?

RISPOSTA: Quando ci siamo incontrate di persona a casa della B.V., T.M. mi raccontò di essersi recata presso la residenza in Arcore del Presidente del Consiglio con la macchina della Nicole Minetti ed insieme alla stessa, ma prima di arrivare ad Arcore avevano fatto una sosta dove erano state prelevate altre due o tre ragazze, non ricordo esattamente il numero, probabilmente tutte e tre straniere, e poi tutte insieme erano arrivate alla residenza del Presidente del Consiglio. Ivi giunte, entrarono senza particolari controlli, con il semplice fatto che la Nicole Minetti disse il suo nome al personale di guardia.

“T.M. mi disse che il Presidente la ricevette e la salutò in maniera informale, dicendole “Ciao francese”, questo perché evidentemente la Minetti aveva riferito al Presidente del Consiglio che effettivamente la T.M. era stata in Francia per un periodo. La T.M. mi disse anche che a questa serata erano presenti molte ragazze, circa una ventina. Gli uomini presenti, oltre il Presidente, erano due, uno dei quali Emilio Fede; l’altro nominativo non me lo ricordo, però T.M. me lo fece, forse Rossella. La prima fase della serata consistette in una cena dove si ascoltava musica, anche di propaganda, e già durante questa cena le ragazze cominciavano a mostrare ì seni rifatti, mi ricordo perfettamente che questo mi fu riferito dalla T.M. e avevano atteggiamenti molto confidenziali e provocatori tra di loro, in un atteggiamento che mi fu definito goliardico.

!Le cose invece peggiorarono, sempre da quello che mi è stato riferito dalla T.M. quando dopo la cena tutti si spostarono in un’altra sala, nel piano inferiore, e l’espressione che mi è stata detta dalla T.M., usata dal Presidente con riferimento all’ambiente in cui si spostavano, fu “E ora andiamo al ‘bunga bunga’”. Tenga presente che quando T.M. mi parlò di “bunga bunga” io avevo inteso che quel termine si riferisse alla locazione, alle mura in cui tutti i partecipanti alla cena si erano spostati. In questo “bunga bunga”, definito dalla T.M. a luci rosse, e non so se lei intendeva perché c’erano le luci rosse o perché l’atmosfera era tale da essere interpretata come a luci rosse, queste ragazze si sono ulteriormente spogliate, non so a fino a quale punto, e avvicinandosi a turno e anche in gruppi di due o tre al Presidente, che stava seduto sul divanetto, si strusciavano e si facevano toccare, assumendo un atteggiamento anche provocante e volgare, baci, strusciamenti.

“La T.M. mi riferi anche che all’interno di questo ambiente denominato “bunga bunga” erano presentì degli scompartì dove erano allocati degli abiti per dei travestimenti, ovvero divise da poliziotta o infermiera.

“In seguito T.M. mi ha anche detto che la Minetti fece uno spogliarello, non mi disse fino a che livello, e cioè se lo spogliarello sì è concluso con la nudità totale della Minetti o parziale. Lo spogliarello fu fatto, sempre a dire della T.M., anche da altre ragazze presenti. Mi ha detto anche che tutta l’atmosfera era molto ridanciana, tutti sembravano divertirsi molto, tranne la T.M., che invece era molto imbarazzata per quello che stava vedendo. Mi disse che era rimasta in disparte sul divanetto e che non aveva partecipato né allo spogliarello né al travestimento né ovviamente aveva consentito che o il Presidente o altre persone la toccassero. In questo stesso contesto T.M. mi disse che vi erano delle ragazze che durante lo spogliarello ballavano molto vicine, mezze nude, ricordando atteggiamenti lesbici. T.M. mi disse di avere percepito chiaramente che vi fosse un’accesa rivalità tra le ragazze, tanto che lei era mal vista dalle stesse in quanto evidentemente temevano che potesse attirare l’attenzione del Presidente a loro scapito; e anche per questo T.M. sempre mi disse di sentirsi molto imbarazzata.

“Dopo la fine del “bunga bunga” le ragazze sono salite al piano di sopra, dove il Presidente doveva scegliere chi sarebbe potuta rimanere a dormire quella notte. Questo è un momento molto ambito dalle ragazze, almeno così mi ha riferito T.M., ed erano tutte in attesa di sapere quale o quali di loro sarebbe stata scelta dal Presidente del Consiglio. T.M. rimase in attesa in una sala insieme alle altre ragazze, almeno così mi disse, mi riferì anche di essere stata chiamata tra le prime, almeno così mi sembra di ricordare. Si recò in un ‘altra stanza dove vi era il Presidente del Consiglio dietro una scrivania.

“Quello che successe nella stanza con il Presidente mi è stato riferito da T.M.; io in questo momento non sono in grado di ricordare la successione cronologica della consegna a T.M. di due CD, tra i quali vi era una busta contenente denaro, e la richiesta sempre del Presidente del Consiglio se la T.M. avesse gradito la festa, domanda alla quale T.M. rispose negativamente ovvero di non essersi divertita, e l’avvicinamento alla T.M. da parte del Presidente del Consiglio, presumibilmente per darle un bacio; così mi è stato riferito da T.M. In sostanza non ricordo con esattezza se T.M. abbia ricevuto i CD e la busta contenente denaro prima che il Presidente le chiedesse se aveva gradito la festa e se l’avvicinamento del Presidente del Consiglio a T.M. per baciarla è avvenuto immediatamente dopo la consegna dei due CD e della busta. T.M. mi ha riferito anche che la consegna dei due CD e della busta da parte del Presidente era per dare alla T.M. un contributo per i suoi studi.

DOMANDA: Lei ricorda se T.M. nel suo racconto le disse che quando si recò nella stanza dove vi era il Presidente era presente anche la Minetti?

RISPOSTA: Penso di sì, perché T.M. mi ha anche raccontato che la Minetti le fece notare che la risposta che la stessa T.M. aveva dato al Presidente era stata troppo forte, troppo brusca e che avrebbe potuto evitarla.

DOMANDA: La T.M. le disse che cifra era contenuta nella busta e le disse le ragioni per le quali, visto che non aveva gradito la serata e che era rimasta imbarazzata pertutto quello che aveva visto, accettò quel denaro?

RISPOSTA: Sì, mi disse che ali ‘interno della busta erano presenti duemila euro e che non restituì la somma perché non se ne accorse subito che tra i due CD vi era una busta contenente denaro, ma soltanto quando era sull’autovettura della Minetti, e che a quel punto non se la sentì di restituire la somma.

DOMANDA: Quindi, la T.M. le disse anche che la Minetti sapeva che T.M. aveva ricevuto una somma di denaro quella sera?

RISPOSTA: Presumo di sì, anche perché T.M. mi ha detto che si è accorta della presenza della busta contenente il denaro quando è salita sull ‘autovettura per tornare a Milano… “

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