Giudizio immediato per Berlusconi, il Pdl rispolvera la “giustizia a orologeria”

ROMA – Una formula cara al Pdl, valida mai come ora: la giustizia a orologeria, decisioni di pubblici ministeri e giudici che cadono in decisivi momenti politici. ”Come volevasi dimostrare. E’ proprio il caso di parlare di una giustizia ad orologeria che per Berlusconi è rapidissima, addirittura istantanea”.

Il comunicato a orologeria, nel senso che esce a pochi minuti dalla decisione dei Gip di Milano di rinviare Berlusconi a giudizio immediato, è del capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto: ”Tutto questo procedimento – aggiunge – è viziato alla radice dal fatto che visto che il reato ascritto è la concussione, e l’imputazione che per definizione riguarda il titolare di un pubblico incarico, nel nostro caso deve essere trattato dal tribunale dei ministri. Quindi c’è il tentativo di sottrarre Berlusconi al suo giudice naturale e anche di un fumus persecutionis che percorre questo procedimento dall’inizio al suo attuale sviluppo”. Il Pdl ha infatti sempre insistito per spostare la competenza al Tribunale dei ministri, visto che il premier sarebbe intervenuto sulle decisioni della Questura milanese perché convinto di dover far rilasciare la nipote di Mubarak.

”Ci sembra assai probabile – conclude Cicchitto – che tutto ciò verrà contestato alla radice dalla difesa. Ma ciò che sta accadendo è anche contestabile a livello politico per l’ispirazione che anima tutta l’operazione”.

Gestione cookie