MILANO – Corruzione in atti giudiziari. Silvio Berlusconi rischia questa nuova accusa, insieme ai suoi legali Ghedini e Longo oltre che ad alcune ragazze ospiti ad Arcore. E’ il reato ipotizzato dai giudici di Milano nelle motivazione del cosiddetto processo Ruby 2.
Quegli assegni da 2.500 euro, tutti i mesi, alle Olgettine diventate anche testimoni nei processi a suo carico o comunque a lui collegati, potrebbero costare a Berlusconi il “Ruby ter”, ovvero il terzo processo del filone Ruby.
Silvio Berlusconi è ”gravemente” indiziato del reato ”di corruzioni in atti giudiziari” in qualità ”di soggetto che elargiva il denaro e le altre utilità” alle ragazze-testimoni, scrivono nella motivazione della sentenza che ha condannato in primo grado Nicole Minetti, Emilio Fede e Lele Mora.
“Il pagamento mensile regolare di una somma di denaro” alle ragazze ospiti ad Arcore che poi sono state anche testimoni in Aula, da parte di Silvio Berlusconi costituisce “un inquinamento probatorio”, scrivono i giudici.
In particolare si riferiscono al versamento di 2.500 euro al mese “a soggetti che devono testimoniare in un processo nel quale colui che elargisce la somma è imputato, nonchè in altro processo all’esito del quale colui che elargisce la somma è interessato, in quanto vicenda connessa alla sua, non è una anomalia, ma un fatto illecito. Un inquinamento probatorio”.
I giudici hanno ipotizzato lo stesso reato anche per la giovane marocchina e il suo ex legale l’avvocato Luca Giuliante. Il legale si sarebbe interessato ”ai vari pagamenti in contanti e bonifici” che Karima avrebbe ricevuto ”periodicamente”. In un passaggio delle motivazioni della sentenza i giudici ricostruiscono la riunione avvenuta ad Arcore il 15 gennaio 2011, quando dopo le perquisizioni del giorno precedente molte delle ragazze ospiti alla serate vennero convocate a Villa San Martino.
”Tutti i soggetti partecipanti alla riunione e, quindi, anche tutte le ragazze, sono gravemente indiziati”, secondo i giudici, del reato di corruzione in atti giudiziari. Le ragazze, infatti, ”che poi rendevano false testimonianze (…) in qualità di testimoni e, quindi, pubblici ufficiali, ricevevano denaro ed altre utilità, sia prima che dopo aver deposto come testimoni”. Berlusconi viene indicato dai giudici come ”colui che elargiva (e tuttora elargisce) le somme” alle ragazze. Gli avvocati Ghedini e Longo ”in qualità di concorrenti” avrebbero ”partecipato, nella loro qualità di difensori di Berlusconi, alla riunione del 15 gennaio 2011”.
Il Fatto Quotidiano ricorda alcuni nomi:
Tra le varie ragazze che ammisero durante le udienze del processo di aver ricevuto denaro da Berlusconi ci sono Elisa Toti, Aris Espinoza, Ioana Visan e Marysthelle Polanco. Prima di loro, durante l’inchiesta, erano state la stessa Nicole Minetti e Imma ed Eleonora De Vivo. Ma ci furono anche i casi di Mariano Apicella e Danilo Mariani (il pianista di Arcore) ai quali l’ex presidente del Consiglio avrebbe acquistato le rispettive abitazioni.
Per quanto riguarda Ruby, i giudici hanno ipotizzato, in concorso con il suo avvocato Luca Giuliante, anche il reato di rivelazione di segreti inerenti a un procedimento penale. È quanto si legge nell’atto nella parte in cui il collegio ha disposto la trasmissione degli atti ai pm per Karima e Giuliante in riferimento al ‘misterioso’ interrogatorio della notte tra il 6 e il 7 ottobre 2010 della giovane davanti al legale, a Mora e ”un emissario di lui”.
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