Caso Ruby: bufera sul prefetto di Milano e quel passaporto per Marysthelle

Pubblicato il 1 Febbraio 2011 - 12:43 OLTRE 6 MESI FA
Marysthell Garcia Polanco

Marysthell Garcia Polanco

E’ bufera sul prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi, il cui nome è finito nelle carte dell’inchiesta sul ‘caso Ruby’. Come torna a documentare il ‘Fatto Quotidiano’, infatti, secondo le carte in mano ai pm di Milano, il prefetto si sarebbe prodigato, su richiesta di Berlusconi, per far ottenere in anticipo sui tempi classici un passaporto a Maria Esther Garcia Polanco, una delle giovani ospiti delle feste di Arcore. Dovere di cronaca: alla fine il passaporto Marysthelle non l’ha ottenuto. Ma il nome di Lombardi in quelle carte sembra esserci finito e ora il Pd ne chiede le dimissioni.

Scrive Davide Vecchi sul ‘Fatto Quotidiano’: “Con la 30enne dominicana Lombardi si da del tu. La invita a entrare con la macchina nella corte interna della prefettura e riesce a fissarle un appuntamento in appena un minuto: lei lo chiama a nome di Berlusconi il 6 dicembre alle 10.53, la segretaria di Lombardi ritelefona a Marysthell sempre alle 10.53 proponendole diversi orari. L’agenda del prefetto, in quei giorni, era vuota.

“La disponibilità – si legge ancora sul ‘Fatto’ – colpisce positivamente la stessa Polanco che avvisa subito la madre. ‘Giovedì ho un appuntamento in cui ci daranno il passaporto italiano, in due settimane ce li daranno. (…) Ho chiamato il prefetto, quello che rilascia i passaporti – prosegue Marysthell euforica – senza di lui… sai non c’è più forte di lui… mi ha dato il suo numero… tu già sai chi’. L’entusiasmo sfuma perché Lombardi, dopo averla incontrata una prima volta, avvia degli accertamenti sulla donna. E il 10 gennaio 2011 la chiama: ‘Nei documenti non c’è questa continuità (dieci anni, ndr), hai capito?? C’è stata una interruzione, importante purtroppo’, dice il prefetto. La pratica comunque va avanti, tanto che il 18 gennaio Polanco torna da Lombardi.