Un particolare forse marginale ma divertente emerge dalla rubrica telefonica di Michelle Conceicao, l’amica brasiliana di Ruby, nella cui abitazione trovò rifugio la giovane marocchina dopo essere stata affidata alla laureata con 110 e lode Nicole Minetti.
Rapporti complessi tra Ruby e Conceicao, che fu la prima a dare l’allarme la sera del 27 maggio 2010 in cui lo scandalo si mise in movimento, che corse in Questura per toglierla dai guai, che se la prese in casa senza discutere. Ma è agli atti una clamorosa rissa tra le due donne, sotto gli occhi e gli orecchi degli esterrefatti vicini, dove il complimento pià blando era puttana.
La rubrica telefonica di Conceicao, che era conservata nella scheda del suo i Phone, le fu sequestrata il 12 luglio scorso. L’intero elenco dei nomi che vi figurano è agli atti del fascicolo trasmesso dalla Procura della Repubblica di Milano alla Camera dei deputati.
Tra le centinaia di nomi ce ne sono tre che colpiscono: quelli di Rubi, di Lele Mora e di Berlusconi. Incuriosiscono anche i nomi e appellativi che Conceicao usa e l’ordine temporale di registrazione:
Il primo numero della serie a essere registrato è quello di “Lele Mora agente” e questo avviene alle 4,19 del 27 aprile 2010. Se non ci sono errori nel software del telefonino, l’ora così inconsueta, le quattro del mattino passate, colpisce parecchio.
Qualche ora dopo, anche Rubi entra nella vita, o quanto meno nella rubrica telefonica, della brasiliana, ma a un’ora più cristiana, le 11, 48 di quello stesso 27 aprile. Ruby è annotata rozzamente come “Rubbi troia” e c’è da dire che è in buona compagnia di numerose “troia” e “putana”.
Poi è il momento di Berlusconi: siamo al 24 maggio, data fatale, perché precede di tre giorni il calcio d’avvio dello scandalo e segue di quasi cent’anni l’entrata in guerra dell’Italia contro l’Austria. Berlusconi è : “papi Silvio Berluscone”, che poi concederà, tre settimane dopo, il 16 giugno, a vicenda ormai sul piano inclinato, anche quello di “Casa Roma Silvio”.