ROMA – Lunedì 6 maggio, la Cassazione. Che dirà se i processi di Berlusconi possono passare da Milano a Brescia, come lui vorrebbe. Tra fine maggio e i primi di giugno sono attese le sentenze Mediaset e Ruby, senza contare le varie udienze di questi due processi previste proprio per maggio. Se il calendario processuale di Berlusconi fino a ieri interessava solo il Pdl, ora il ritmo di udienze e sentenze diventa un problema (anche) per Enrico Letta e il Pd.
Materiale per polemiche e titoli sui giornali fino a pochi mesi fa, la situazione giudiziaria del Cavaliere sarà da oggi trattata in altro modo essendo il leader Pdl garante della tenuta della coalizione del neonato governo Pd-Pdl. E le prossime settimane si annunciano calde visti gli impegni in aula di Berlusconi, li riassume Il Fatto Quotidiano:
Lunedì 6 maggio la Cassazione (dopo aver già rinviato il 18 aprile per l’elezione del capo dello Stato) dovrà pronunciarsi sulla richiesta della difesa del leader del Pdl di far trasferire i processi in corso da Milano a Brescia . L’appiglio è una norma ad personam votata dal centrodestra nel 2005: la legge Cirami sul legittimo sospetto. […] Ci sono pure le due ossessioni del Cavaliere: i giudici che hanno condannato la Fininvest a 560 milioni di risarcimento a Carlo De Benedetti per il lodo Mondadori (appello civile) e i 3 milioni al mese assegnati all’ex moglie Veronica Lario (Tribunale civile).I giudici, però, in vista della Cassazione, hanno fissato nuove udienze: l’8 maggio, appello Mediaset e il 13 maggio, Ruby. Se la Cassazione respingerà la richiesta di trasferimento a Brescia, i giudici del processo Ruby potranno emettere la sentenza tra fine maggio e i primi di giugno. Quelli d’appello Mediaset entro fine maggio: mancano soltanto l’arringa di un difensore e le eventuali repliche dell’avvocato generale Laura Bertolè Viale che ha chiesto la conferma della condanna per Berlusconi: 4 anni di pena (3 indultati) 5 anni di interdizione dai pubblici uffici e 3 dalle cariche societarie per frode fiscale.
Ma sul processo Mediaset pende anche la decisione della Corte costituzionale sul conflitto di attribuzione sollevato da Berlusconi, quando era premier, contro i giudici di primo grado, per un legittimo impedimento negato nel 2010. La sentenza, già rinviata nel 2012, si aspettava per settimana scorsa. La Corte, però, a camera di consiglio già iniziata, per “opportunità politica”, per non turbare il governo nascente, l’ha lasciata a metà e non ha fissato ancora un’altra seduta.
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