Ruby, Meloni: “Mia assoluta condanna se i reati venissero provati”

”Non ho mai partecipato ad alcuna festa a casa del premier, nè avrei paura a esprimere la mia ferma e assoluta condanna qualora fosse provato quanto asserito dal Pm di Milano”: Giorgia Meloni risponde alla lettera di Fausto Raciti, segretario dei giovani democratici, che la invitava a dimettersi per ”dignita”’ in relazione alla vicenda Ruby. Ma nelle 389 pagine trasmesse alla Camera, aggiunge il ministro della Gioventù, ”non compaiono reati, mentre vi è un mare di intercettazioni di terze persone utili solo a sfregiare l’immagine pubblica del Presidente del Consiglio”.

”Avrei preferito – afferma il ministro nella lunga lettera a Raciti – che il tuo cortese invito a dimettermi fosse stato motivato da una critica all’operato della sottoscritta e del governo in materia di giovani e di giovani donne in particolare. Purtroppo, invece, la tua valutazione non afferisce minimamente a questo aspetto, ma alle feste che si sarebbero svolte a casa del premier. La tua sincerità finisce per confermare l’atteggiamento che la sinistra italiana ha tenuto per gran parte degli ultimi 16 anni: ovvero la rinuncia a competere sul piano della politica, in favore di scorciatoie come la demonizzazione dell’avversario e la sua esclusione per via giudiziaria. Senza rendersi conto di quanto questo la penalizzasse in termini elettorali e soprattutto quanto danneggiasse l’Italia e la sua immagine nel mondo”.

Il punto, secondo la Meloni, ”è proprio questo: non possiamo scacciare la politica e la democrazia per fare posto ai comportamenti sessuali di chicchessia o a uno stato di polizia che oggi può favorire qualcuno, ma domani potrebbe relegarci all’inferno civile, pure in assenza di qualunque sentenza di colpevolezza. Come te, amo troppo la politica per ridurla a un suo appiccicoso surrogato. Penso a lavorare e vorrei essere giudicata per la qualità del mio impegno, non per altro”.

”Caro Fausto, sarò pronta a dimettermi quando potrai dimostrare che ho mancato di dedicare ogni singolo minuto delle mie giornate a difendere i diritti dei giovani e la dignita’ delle donne italiane. Con la stima di sempre”, conclude il ministro.

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