Ruby, Michele Conceicao: “Parlai diverse volte con Berlusconi…”

Nicole Minetti

MILANO – Michele Conceicao, la brasiliana che il 27 maggio scorso andò in questura a Milano insieme a Nicole Minetti per prendere Ruby e che, secondo i pm milanesi, è una prostituta, era stata nella villa di Silvio Berlusconi ad Arcore un anno e mezzo prima, nel febbraio 2009. Quella sera di maggio chiamò il presidente del Consiglio due volte, per informarlo ”nel dettaglio” della situazione in cui era finita la giovane marocchina. Che, una volta uscita da via Fatebenefratelli, le raccontò ”che si prostituiva per soldi”.

La brasiliana è stata sentita il 14 gennaio – il giorno in cui è stato spedito l’invito a comparire al Cavaliere – dai magistrati milanesi e a verbale racconta come ha avuto il numero personale del cellulare del premier.

”L’ho conosciuto tramite il mio ex fidanzato…che era suo amico…e lui mi aveva dato un suo recapito telefonico – racconta – …quando la nostra relazione è finita io sono rimasta in mezzo ad una strada, non sapevo che cosa fare…lo chiamai e gli spiegai che…non sapevo cosa fare, che non avevo una lira e gli chiesi se poteva aiutarmi. Lui fu molto gentile e disponibile dicendo ‘vedrò quel che posso fare”.

Tutto ciò, dice Michele Conceicao, avveniva a febbraio 2009. ”Mi sono recata ad Arcore il 9 febbraio 2009 – prosegue – sono stata ricevuta da Berlusconi, c’erano anche altre persone perchè se non ho capito male era in corso una riunione politica. Io mi sono intrattenuta con il presidente del Consiglio non più di mezzora e gli ho fatto vedere i documenti che avevo…rimanemmo che lui si sarebbe interessato della mia situazione”. Da quel momento però, sostiene la brasiliana, non ha più avuto modo di sentire il presidente.

Almeno fino alla sera del 27 maggio, quando Ruby, denunciata dalla ex convivente Caterina Pasquino per il furto di 3mila euro, finì in questura. Ai magistrati milanesi la brasiliana racconta di aver conosciuto la marocchina ad aprile 2010. ”Mi disse che faceva la modella, che sua madre era brasiliana mentre il padre era egiziano”. ”Ruby mi aveva sempre detto – aggiunge – di avere 24 anni e fu soltanto il 27 maggio che appresi che era minorenne. Fu dopo questo episodio che Ruby iniziò a raccontarmi la verità e mi confidò che si prostituiva per soldi”.

Michele dice di aver saputo che Ruby era in questura dall’estetista dove l’aveva rintracciata la Pasquino. Così andò in questura e ”siccome la Ruby mi aveva raccontato di essere stata il 24 febbraio 2010 ad Arcore presso la residenza del Presidente del Consiglio e mi parlava spesso di Emilio e della Nicole, poichè io avevo il numero del presidente del Consiglio lo chiamai. Parlai con il presidente e gli chiesi conferma se conoscesse la Ruby e Berlusconi disse di sì. Pertanto gli chiesi se poteva trovare un avvocato per aiutarla in qualche modo e gli riferii nel dettaglio che la Ruby era stata portata in questura perchè accusata di furto”.

A quel punto Berlusconi, racconta ancora ai pm milanesi Michele, le disse di contattare la Minetti. Così il consigliere comunale arrivò in questura e Ruby fu affidata a lei. E’ allora che la brasiliana riparla con il premier: ”Gli ho detto che la Ruby stava a casa mia e che era andata via dalla questura. In questa seconda telefonata l’ho ringraziato anche per il suo aiuto”. Alla Conceicao i pm chiedono poi se la Minetti, visto che era la persona a cui Ruby era stata affidata, fosse andata a casa sua dal 27 maggio al 5 giugno, il giorno in cui Michele e la marocchina litigano e quest’ultima finisce fuori casa. ”No, mai – risponde – Ribadisco, Nicole non è mai stata a casa mia”.

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