Ruby, con lei “procedure irrituali”? La Questura: “Rispettate le procedure sui minori”

Pubblicato il 29 Ottobre 2010 - 21:05 OLTRE 6 MESI FA

Una foto di Ruby, la ragazza al centro delle cronache

Lo scandalo è l’ultimo che riguarda Berlusconi e il suo (presunto) harem di donne: questa volta c’è di mezzo però una telefonata in Questura e una minorenne. Il premier avrebbe fatto pressioni per fare liberare Ruby, la diciassettenne marocchina e lei è uscita subito. Vera o no, qualcuno ha sollevato la questione: se fosse stata una qualsiasi forse non sarebbe uscita subito. La Questura, a chi parla di comportamenti “irrituali”, risponde che sono state rispettate tutte le procedure.

La sera del 27 maggio, Ruby è arrestata per furto aggravato di 3000 euro e condotta in Questura a Milano. La Presidenza del Consiglio si sarebbe mossa per liberarla. Secondo quanto riporta l’Ansa venne contattato almeno due volte, anche durante la notte, il pubblico ministero minorile che era di turno il 27 maggio scorso, quando in Questura a Milano venne portata Ruby, la ragazza marocchina finita al centro dell’inchiesta su ipotesi di favoreggiamento della prostituzione, accusata da una ex coinquilina di aver rubato dal loro appartamento tremila euro e alcuni Rolex.

Quella notte, la giovane, ora iscritta nel registro degli indagati della Procura dei Minorenni con l’accusa di furto, dopo essere stata trattenuta per ore per essere fotosegnalata e identificata, ha lasciato gli uffici di via Fatebenefratelli con Nicole Minetti, l’igienista dentale di Silvio Berlusconi e consigliera Pdl in Regione.

Prima di lasciarla andare, però, i poliziotti, come prevede la normativa, avrebbero telefonato al sostituto procuratore dei minori che in quella settimana era di turno e, quella notte, almeno due volte. Su quale sia stata la disposizione data riguardo a Ruby c’è il più stretto riserbo, in quanto è oggetto di indagine. La prassi, tuttavia, prevede che in casi come questi il pm, che ha il compito di ‘proteggere’ il minorenne ”non accompagnato”, chieda di raccogliere informazioni su di lui e quindi di cercare i genitori per eventualmente ‘restituirlo’ o qualche altro parente o un conoscente adeguati a cui affidarlo in via temporanea. Si privilegia quest’ultima alternativa soprattutto quando non si trova posto nelle comunita’ protette in grado di ospitare i giovani.

In ogni caso anche il questore di Milano ha tenuto a precisare che non ci sarebbero state preferenze o trattamenti diversi. In una nota al ministro dell’Interno Roberto Maroni attraverso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, fa sapere che in occasione dell’accompagnamento di Ruby negli uffici di polizia il 27 maggio scorso sono ”state eseguite tutte le ordinarie procedure previste dal protocollo per i casi di rintraccio di persona minorenne”.

Secondo alcune fonti del Viminale citate dall’Ansa l’affidamento al consigliere regionale Nicole Minetti venne deciso ”solo dopo che la Questura ebbe accertata la mancanza di posti presso le comunita’ della zona, dopo l’autorizzazione del magistrato competente e con il consenso della giovane marocchina”.

Dalla relazione emerge che ”l’accompagnamento venne effettuato alle ore 18.00 e l’affidamento alle ore 02.00 del giorno successivo, al termine e nel rispetto dei tempi e procedure previste che non risultano, pertanto, aver subito alcuna influenza”. Il questore segnala infine nella relazione a Maroni che non fu quello del 27 maggio l’unico accompagnamento in questura di Ruby. Pochi giorni dopo, infatti, la minorenne, ”dopo gli accertamenti di rito e non essendo stata rintracciata il consigliere Minetti, precedente affidatario, venne accompagnata presso una casa famiglia sempre su disposizione dell’autorità giudiziaria competente”.