ROMA, 24 GIU – Luigi Lusi sa ''di poter diffamare e mentire: le sue palesi menzogne saranno comunque amplificate. Il suo percorso di uomo libero si e' fermato. Ma quanto a lungo durera' il tormento delle sue vittime?'': si chiude con questo interrogativo una lunga nota del senatore Francesco Rutelli a commento dell'interrogatorio di Luigi Lusi.
''Dunque, Lusi ha cambiato nuovamente la versione delle sue menzogne. Prima ha confessato di essersi impadronito di 12,9 milioni della Margherita per fare operazioni immobiliari ad esclusivo beneficio proprio. Poi – spiega Rutelli – ha sostenuto allusivamente di aver fatto queste ruberie nell'ambito di un 'mandato fiduciario' del gruppo dirigente del partito – smentito dalla moglie, che ha ammesso che il disegno era di appropriazione a beneficio della famiglia.
Oggi, ammetterebbe di avere rubato un tot di milioni per se', ma afferma nientemeno che ville e appartamenti, beni in Canada, a Roma, Genzano, Capistrello, Ariccia, tutti intestati a se' e ai familiari, erano accumulati per conto di una cosiddetta 'corrente rutelliana'! In verita', la lettura dei titoli di molti giornali – osserva il leader dell'ApI – pone un problema grave: da ormai 5 mesi, non contano rigorose precisazioni ne' analitiche confutazioni basate sui fatti (oltre alle severe autocritiche sui controlli dei bilanci); sembra non contare neppure la solidita' dell'impianto accusatorio dei Pubblici Ministeri, convalidato dal Gip e dal Tribunale del Riesame. Molta stampa continua a dare credito al ladro, ingannatore e calunniatore, evidentemente ignara di doveri deontologici e giuridici. Qualunque cosa dica; in qualunque modo si contraddica; qualunque calunnia profferisca, Lusi ottiene titoli distruttivi per l'onorabilita' di persone perbene. Egli non e' credibile? La verita' – conclude Rutelli – finisce comunque schiacciata sotto le menzogne del calunniatore''.