Sabato caldo, di governo e non: Pd in assemblea, Pdl in piazza, Sel anche…

Guglielmo Epifani (Foto Lapresse)

ROMA – Il Pd riunito per decidere il proprio futuro in un’assemblea che si preannuncia come una delle meno pacifiche. Il Pdl in piazza a Brescia, per riproporre l’eterno motivo contro i giudici “di sinistra” che vogliono “eliminare” Berlusconi. La sinistra che contemporaneamente riorganizza le truppe in una manifestazione con Sel e Stefano Rodotà. E’ il sabato caldo della politica, di governo e non.

Al congresso il Pd arriva con un nome,  quello di Guglielmo Epifani, trovato all’ultimo momento dalla “task force” dei vicepresidenti dell’assemblea. Ma per quanto si sforzino di dire che il nome è condiviso, per quanto lo stesso Bersani dica che il partito, in fondo, così caotico non è, le voci non sono affatto compatte. Laura Puppato, tanto per iniziare, ha fatto sapere che presenterà un documento contro le larghe intese, ovvero il governo Pdl-Pd. Ed è appoggiata, a suo dire, da una quarantina di parlamentari scontenti.

E scontento è anche Pippo Civati, ormai più rottamatore di Matteo Renzi. “Se c’è la candidatura di Guglielmo Epifani, ci sarà una epifania di candidati”, dice Civati a margine di un incontro con i giovani di Occupay Pd. “Domani potrebbe essere la puntata finale del Pd se continuano a fare quello che stanno facendo”, afferma Civati. “L’importante adesso è chiarirsi sul fatto che vogliamo sapere la data del Congresso”. A chi gli domanda se il Partito Democratico morirà ‘democristiano’, Civati risponde: “Moriremo e basta, magari morissimo democristiani, almeno avremmo un destino”.

David Sassoli ci prova ad ammansire le truppe dei contestatori della rete OccupyPd: “Non possiamo permetterci che un governo presieduto dal Pd fallisca. E’ presieduto dal vice segretario del Pd: non e’ un governo che abbiamo voluto ma adesso lo stiamo dirigendo. Dobbiamo esserne fieri”, ma viene contestato.

E sabato di passione sarà anche per il Pdl. Per sabato è infatti in programma la manifestazione, a Brescia, del Pdl e con Berlusconi contro i “giudici politicizzati” che hanno condannato l’ex premier in secondo grado nel processo Mediaset. Per evitare tensioni il Pdl, forza di lotta ma anche di governo, ha scelto di non far partecipare al sit in i ministri del governo Letta. Forse per non turbare l’atmosfera alla vigilia, domenica, della partenza per il “ritiro spirituale” in abbazia a Spineto per un consiglio dei ministri che dovrebbe pacificare le varie forze di governo.

E poi c’è Vendola, ormai apertamente all’opposizione del Pd. Basta vedere con quali parole elenca le 3 manifestazioni di sabato, tra cui quella di Sel a Roma: “Da un lato c’è il Partito Democratico, nell’ennesimo episodio dei suoi attorcigliamenti nevrotici, sull’orlo di una crisi di nervi; dall’altro lo statista Berlusconi che a Brescia lancerà l’ennesimo proclama per l’impunità dei potenti, di cui egli è espressione e garante; e poi ci saremo noi, nel nostro piccolo a Piazza Santi Apostoli, con una manifestazione intitolata ‘La cosa giusta’, con grandi personalità della sinistra, da Gad Lerner, a Stefano Rodotà a Concita de Gregorio, a provare a rimettere in cammino il popolo del cambiamento, cioè – ha concluso Vendola – la gente che non sopporta l’offesa di un governo di salvezza nazionale nato in commistione con gli affossatori del Paese”.

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