Il sabato Fiom: un maxi corteo a Roma con tante “tute blu”, ma rischio “ultras”

Pubblicato il 14 Ottobre 2010 - 13:40 OLTRE 6 MESI FA

La Fiom sabato scenderà in piazza per “dire sì ai diritti, no ai ricatti. Il lavoro è un bene comune”. Nelle intenzioni degli organizzatori verranno portate in piazza non meno di settecentomila persone per quella che si preannuncia essere la più grande manifestazione dei metalmeccanici di tutti i tempi. Una manifestazione, però, a rischio “ultras”.

Il ministro dell’Interno Maroni ha denunciato possibili “infiltrazioni” nel corteo: “Il rischio è che alcuni gruppetti, non certo le 20 o 40mila persone che sfileranno pacificamente, staccandosi vadano a spaccare vetri. L’occasione è troppo ghiotta per l’infiltrazione nella manifestazione anche da parte di gruppetti stranieri”, ha detto Maroni.

Se dal punto di vista sindacale sembra essersi indebolita, la Fiom riesce a portare in piazza, insieme, tutte quelle opposizioni “di sinistra” che da tempo non riescono a dialogare tra loro. Ci sarà il Pd, pur con i tanti distinguo e nessuna adesione formale (Pier Luigi Bersani comunque non ci sarà), ci saranno i centri sociali, ci sarà la sinistra “radicale”, il Popolo viola, i movimenti contro la privatizzazione dell’acqua agli intellettuali vicini alla rivista MicroMega. Ci saranno anche Andrea Camilleri, Carlo Lizzani, Margherita Hack. Gino Strada fondatore di Emergency parlerà dal palco e, in collegamento da Firenze, interverrà l’ex presidente della Corte costituzionale Gustavo Zagrebelsky. Filo comune che li unisce è la difesa delle regole democratiche. “L’intesa separata sulla derogabilità del contratto nazionale – ha detto ieri il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini – rappresenta uno strappo democratico inaccettabile, un attacco ai diritti senza precedenti”.

Ma cosa succede se uno spezzone del corteo si stacca e va, ad esempio, ad attaccare una sede della Cisl? Cosa accade se la piazza, o parte di essa, diventa cassa di risonanza delle azioni di qualche teppista? L’allerta è massima, soprattutto dopo gli ultimi episodi, come il lacrimogeno contro Raffaele Bonanni o le uova contro le sedi della Cisl. Per questo la Cgil ha messo a disposizione il servizio d’ordine che sarà, promettono, rigidissimo per impedire qualsiasi degenerazione violenta. La parola d’ordine, questa volta, è “tolleranza zero”.