Salva Roma, via libera al decreto, dopo la strigliata di Renzi a Marino

 

Salva Roma, via libera al decreto, dopo la strigliata di Renzi a Marino
Salva Roma, via libera al decreto, dopo la strigliata di Renzi a Marino

ROMA – Salva Roma, via libera al decreto, dopo la strigliata di Renzi a Marino. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto sugli enti locali che contiene le nuove misure cosiddette “salva Roma”. Il decreto  che aveva subito un doppio stop (prima stralciato dalla legge di stabilità, poi ritirato dal Governo Renzi il 26 febbraio) consente alla Capitale di evitare il default finanziario attraverso il trasferimento dallo Stato al Comune di 485 milioni di euro.

Il Consiglio dei Ministri ha concesso la discrezionalità ai Comuni che possono quindi aumentare la Tasi dello 0,8 per mille. Si consente in questo modo di creare la leva fiscale utile a finanziare le detrazioni fiscali sulla prima casa. Nel decreto Enti Locali c’è anche la norma cosiddetta salva Roma, l’eliminazione della web tax, la proroga della sanatoria sulle cartelle di Equitalia senza multe e interessi.  Il presidente del Consiglio Renzi e i suoi ministri hanno poi nominato nove viceministri e 44 sottosegretari che completano la squadra di governo a 62 elementi. In tema di semplificazione sono state riunite le procedure per ottenere il permesso di soggiorno e il permesso di lavoro.

Il ministro Del Rio ha specificato che si tratta di un anticipo delle somme dovute al Commissario che presiede al piano straordinario di rientro dei debiti pregressi della città: anticipo che sarà subordinato alla messa a punto di criteri più stringenti per ridurre il debito corrente nella gestione ordinaria. Il ritiro del decreto aveva suscitato la reazione del sindaco Ignazio Marino che aveva minacciato addirittura il blocco della città, prima di subire una vera e propria strigliata dal presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Matteo Renzi, a muso duro, era stato costretto a mettere in riga il sindaco che s’era permesso, dopo il ritiro del dl Salva Roma di aizzare i romani addirittura evocando il blocco della città. E in fondo ricordare al sindaco l’unica direzione possibile: governare la città tenendo a posto i conti senza aspettare la cavalleria del Governo. Il decreto Matteo Renzi si è impegnato a farlo e lo ha fatto ma non a costo di replicare la pessima consuetudine di ricorrere a provvedimenti omnibus dove c’è tutto e il contrario di tutto, non a costo di mettere ogni volta la fiducia.

Matteo Renzi, a muso duro, è stato costretto a “strigliare” il sindaco Ignazio Marino che s’era permesso, dopo il ritiro del dl Salva Roma di aizzare i romani addirittura evocando il blocco della città. E in fondo ricordare al sindaco l’unica direzione possibile: governare la città tenendo a posto i conti senza aspettare la cavalleria del Governo. Il decreto Matteo Renzi si impegna a farlo ma non a costo di replicare la pessima consuetudine di ricorrere a provvedimenti omnibus dove c’è tutto e il contrario di tutto, non a costo di mettere ogni volta la fiducia.

 

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