Salvini a Di Maio e Berlusconi: premier leghista, centrodestra unito Salvini a Di Maio e Berlusconi: premier leghista, centrodestra unito

Salvini: “Centrodestra unito e premier leghista”. Berlusconi e Di Maio, è scontro aperto

Salvini a Di Maio e Berlusconi: premier leghista, centrodestra unito
Salvini: “Centrodestra unito e premier leghista”. Berlusconi contro veto M5s

ROMA – Dopo lo scontro tra Forza Italia e M5s, che chiede un passo indietro di Berlusconi, Matteo Salvini scende in campo per difendere la coalizione: “Centrodestra è unito, premier leghista e no a veti”.

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Le consultazioni col presidente della Repubblica Sergio Mattarella sono proseguite anche il 12 aprile al Quirinale e non mancano colpi di scena. Luigi Di Maio e M5s chiedono un governo solo con la Lega nord, e un passo indietro a Silvio Berlusconi, ma la risposta arriva durissima da Maria Stella Gelmini: “Accordo solo se il M5s riconosce Berlusconi. Serve una dichiarazione formale, altrimenti nessun dialogo”.

Dal canto suo il Movimento 5 stelle non sembra intenzionato a cedere, ma anche Forza Italia è pronta a dare battaglia. Tocca così a Salvini, leader della Lega Nord, rilasciare un comunicato unitario in cui invita i 5 stelle ad una alleanza con tutto il centrodestra e sottolineando che il futuro premier sarà un leghista. A conquistare la scena però è stato Berlusconi, che ha scherzato con i giornalisti: “Mi raccomando fate i bravi.- Sappiate distinguere fra i veri democratici e chi non conosce nemmeno l’abc della democrazia”.

Una battuta evidentemente rivolta a Di Maio e rilasciata mentre Salvini e Giorgia Meloni uscivano dalla Loggia d’onore. Se Salvini dunque spinge per un accordo con Di Maio, Berlusconi lo segue scettico e lascia aperta una porta al Pd di Maurizio Martina, che dopo le consultazioni non parla più di un ruolo di opposizione, ma di “minoranza”. Dopo le consultazioni, Salvini ha dichiarato:

“Da M5s il centrodestra si attende responsabilità. Se continuasse il gioco delle tattiche politiche e dei veti mentre gli italiani soffrono vuol dire che la richiesta di cambiamento emersa dalle elezioni del 4 marzo sarebbe isattesa. Speriamo non sia così per l’Italia, per noi è il valore più grande”.

E ha aggiunto:

“Il centrodestra è pronto a farsi carico di questa responsabilità unitariamente, formando un governo forte e di lunga durata” con un premier indicato dalla Lega. E’ necessario un governo che sulle cose concrete, da fare, non certo sui veti, sulle pregiudiziali, sui tatticismi, sui no e sull’arroganza dei singoli possa trovare una maggioranza stabile tra forze politiche responsabili.

Il centrodestra è pronto a farsi carico di questa responsabilità unitariamente cioè con una partecipazione di tutte le forze del centrodestra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, promuovendo governo guidato da una personalità indicata dalla Lega come forza politica che ha ottenuto più voti nella coalizione che ha vinto le elezioni”.

Il leader della Lega Nord ha sottolineato che esclude di andare in Parlamento a cercare i voti a caso nel segreto delle urne:

“O c’è un governo chiaro, che dice chiaramente chi c’è, con i punti di programma che abbiamo ribadito – abolizione della legge Fornero, controllo dei confini, abbassamento delle tasse -, vogliamo nomi e cognomi di chi c’è”.

La risposta di Di Maio alla “battutaccia” di Berlusconi non si è fatta attendere e M5s ribadisce che “un governo con Forza Italia è impossibile:

“E’ chiaro che la coalizione di centrodestra è tuttora divisa, perché mentre il leader della Lega apriva al M5S, con una battutaccia nei nostri confronti Berlusconi ha dimostrato che il centrodestra stesse sperando in questo momento nel Pd.

C’è solo una soluzione per sbloccare questo stallo e investe Silvio Berlusconi: deve mettersi di lato e consentire la partenza per un governo di cambiamento. Altrimenti l’unica risposta è che non riteniamo possibile un governo del M5S con Fi. Quella della Lega è una posizione che non comprendo, non comprendo come Matteo Salvini di fronte alla possibilità di far partire il governo di cambiamento si sia ostinando con la coalizione di centrodestra”.

E ha poi aggiunto:

“La Lega deve prendersi sue responsabilità perché sta dicendo che o che vuole fare un governissimo che non ci vede assolutamente d’accordo o che vuole tornare al voto, ipotesi che scongiuriamo ma di cui non abbiamo paura e su cui non abbiamo niente da perdere”.

A commentare le parole di Berlusconi è anche Giancarlo Giorgetti, vicesegretario della Lega e capogruppo alla Camera:

“La battutaccia poco felice e inopportuna di Berlusconi ha dato occasione a Di Maio per respingere in blocco l’offerta che il centrodestra aveva fatto un’ora prima. Era un passo in avanti verso la soluzione di una crisi che gli italiani ci chiedono”.

Anche Gianmarco Centinaio, capogruppo della Lega al Senato, si dissocia dalle parole di Berlusconi:

“I veti non ci piacciono a prescindere dalla provenienza. Non era condiviso e non lo sarà mai da parte nostra un no al dialogo con il Movimento 5 Stelle, seconda forza politica in Parlamento. Le parole finali di Berlusconi oggi al Colle non rispecchiano la posizione della Lega, né quella del centrodestra che oggi si è espresso in maniera unitaria e concordata”.

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