Salvini-Di Maio: erano 37 i mld da distribuire, sono 27. Italia aiutata da…Macron-Merkel!

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Dicembre 2018 - 13:49 OLTRE 6 MESI FA
Salvini-Di Maio: erano 37 i mld da distribuire, sono 27. Italia aiutata da...Macron-Merkel! (foto Ansa)

Salvini-Di Maio: erano 37 i mld da distribuire, sono 27. Italia aiutata da…Macron-Merkel! (foto Ansa)

ROMA – Salvini-Di Maio: erano 37 i miliardi da distribuire in cambio dei voti ricevuti il 4 marzo e ad assicurazione dei voti da ricevere il prossimo maggio. Erano 37 i miliardi da distribuire nella prima stesura della Manovra del Popolo, erano 37 i miliardi da distribuire nella notte della festa dal balcone di Palazzo Chigi con Di Maio pugno chiuso a ripetere “ce l’abbiamo fatta”. Erano 37 i miliardi da distribuire, quasi tutti a deficit.

Ora, mesi dopo e dopo un lungo massaggio dello spread sulla finanza pubblica, i miliardi da distribuire sono 27. Dieci in meno. Il deficit previsto dal governo per il 2019 non è più 2,4 per cento del Pil ma 2,04 del Pil. E il Pil previsto dal governo per il 2019 non è più Pil 2018 più 1,5 per cento ma Pil 2018 più 1 per cento. Quindi 2,04 di qualcosa che è meno di quello di prima. In termini assoluti, meno soldi. Appunto, i miliardi da distribuire erano 37 e ora sono 27.

Salvini e Di Maio e Conte dicono, giurano, attestano che con 27 miliardi da distribuire si distribuisce il reddito di cittadinanza a cinque milioni di italiani e la pensione a 62 anni a chi ne ha 38 di contributi l’anno prossimo. L’aritmetica dice che non è così. Si proverà a far quadrare la teoria e la pratica introducendo reddito cittadinanza e quota 100 pensioni al rallentatore e ad ostacoli.

Lo sanno quelli della Commissione Europea, lo sanno tutti che non è per nulla detto che Salvini-Di Maio-Conte ci staranno dentro i conti cui si sono impegnati per iscritto con lettera alla Ue. Lo sanno e sanno anche che una Manovra economica tutta basata sul mandare gente in pensione o nel distribuire sussidi e senza abbassare tasse e senza promuovere produttività è manovra che difficilmente crea ricchezza. Distribuisce appunto quella che c’è e la crescita è solo del deficit. Lo sanno in Ue, lo sanno in tutta Europa.

Ma hanno deciso e scelto di aiutare l’Italia. Ha prevalso l’idea di non sanzionare. Ad aiutare il governo dio Salvini, anche se Salvini non lo ammetterà mai, sono stati Merkel e niente meno che Macron. Salvini fa dei due, soprattutto Macron, il nemico dei popoli europei. Ma Macron ha premuto insieme alla Merkel per non far pagare dazio al popolo italiano governato da Salvini. Invece gli amici dei popoli europei secondo Salvini e Di Maio, i sovranisti al governo nei paesi della cosiddetta Lega Anseatica (Olanda-Svezia-Danimarca-Polonia-Baltici e tutto il gruppo Visegrad di Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca) volevano l’Italia fosse punita per la sua manovra. Volevano le sanzioni i sovranisti e volevano fosse il popolo italiano a pagare. I fratelli di sovranismo economico e culturale erano per mollare Salvini e Di Maio ai pesci.

Non ve lo diranno Salvini e Di Maio ma è proprio così che è andata. E sapete perché Salvini e Di Maio hanno accettato di passare da 37 a 27 miliardi da distribuire? All’inizio non volevano proprio, volevano ribellione ad ogni costo alla Ue e ai patti economici. Volevano così perché stimavano rottura e azzardo avrebbero portato ancora più consenso. Poi hanno visto dai sondaggi che gli italiani sono pronti a ribellarsi sì, ma ad azzardare il proprio portafoglio no. Spezzeremo le reni allo spread non mobilitava cuori e anime ma preoccupava famiglie e imprese e quindi alla lunga elettori. Allora Salvini e Di Maio che di conti economici poco sanno e pochissimo calcolano, hanno fatto i loro di conti e hanno deciso: 10 miliardi in meno e proviamo a non farne accorgere nessuno. Almeno fino a maggio.