Salvini: “M5s cambia idea troppo spesso. Siri? Conte non è giudice”

Salvini: "M5s cambia idea troppo spesso. Si mettano d'accordo"
Salvini: “M5s cambia idea troppo spesso. Si mettano d’accordo”

ROMA  – “I Cinque Stelle si devono mettere d’accordo tra di loro. Il ministro dice una cosa e il suo vice sostiene l’opposto”: l’attacco arriva dal collega di governo Matteo Salvini.

In una intervista a La Stampa il vicepremier della Lega parla di un atteggiamento troppo ondivago di M5s: “Il percorso sulle Province, che ora non sono né carne né pesce, è stato deciso insieme. Il problema è che cambiano idea troppo spesso. Non solo in questo caso, ma anche sulla flat tax, sull’immigrazione o sulle autonomie. Non si può dire contemporaneamente sì, no e forse. Se poi Di Maio ha un modo per sistemare scuole e strade senza enti intermedi sono pronto ad ascoltarlo. Però mi secca lavorare settimane per scoprire che hanno una nuova opinione”.

“Le seccature cominciano a essere troppe”, si sfoga il ministro dell’Interno, che tuttavia assicura di non voler tornare al voto: “Ho giurato il primo giugno. Ho fatto delle promesse agli italiani e intendo mantenerle. Certo, per andare avanti bisogna essere d’accordo in due”.

Quanto a presunte ambizioni da premier, “quello che faccio mi piace moltissimo. Non capisco perché Conte alluda a qualcosa di diverso”. Salvini torna anche sul caso Siri: “Non mi basta certo un pezzo di intercettazione estrapolato da un verbale per dire che Siri ha delle responsabilità in questa storia. Me lo deve dire un giudice. Non i giornali”, dichiara.

Quanto al premier Conte, “faceva l’avvocato, non il giudice. Mi rifiuto di vivere in un Paese con 60 milioni di presunti colpevoli. Stanno trattando Siri come il mostro di Firenze, quando nei suoi confronti – sottolinea – non esiste un solo atto concreto. Se Conte me ne presenta uno sono disposto a discuterne”.

In merito ai 23 miliardi necessari per scongiurare l’aumento dell’Iva, Salvini si dice “serenissimo. Perché credo che il 27 maggio l’Europa cambierà approccio. Lo sanno anche la Merkel e Macron, i finlandesi o gli spagnoli che domani (oggi, ndr) vanno a votare. La politica europea va rivista interamente. Vedrete che dopo le elezioni nessuno ci verrà a chiedere 23 miliardi”.

Sulla legittima difesa, il vicepremier definisce “giusti” i rilievi del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sul grave turbamento. Quanto al primo caso dopo la legge, avvenuto a Monterotondo, alle porte di Roma, con il ferimento di un presunto ladro minorenne, “se entri in casa mia per rubare sei fuori posto. Che tu abbia 16 anni o 36. La legittima difesa è una legge di civiltà”, commenta.

Nell’intervista Salvini ammette di non aver mantenuto la promessa sul taglio delle accise sulla benzina, “ma non potevo immaginare che ci sarebbe stata questa maggioranza, di cui pure vado orgoglioso. Ora stiamo valutando un intervento con tre scaglioni diversi e presto daremo un segnale”.

Il leader della Lega smentisce infine di aver cancellato Di Maio dalle persone seguite su Instagram: “E’ surreale. Non l’ho mai avuto su Instagram, dunque non avrei potuto cancellarlo. Seguo pochissimi politici, e tutti della Lega. E poi la D’Urso, la Hunziker, il Milan, Vasco e i Nomadi”. (Fonte: Ansa)

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