ROMA – In una giornata tipo Matteo Salvini, stakanovista del web, [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] riesce a informarci in tempo reale sulla ottima pagella del figlio alle medie, ci aggiorna sul suo taglio di capelli “estivo”, polemizza con Renzi, chiude i porti, si complimenta per la sconfitta della Germania ai Mondiali, mostra il piatto di pizzoccheri di tarda sera prima di dare la buonanotte ai suoi numerosissimi follower (785.000 su Twitter, 2 milioni e 600mila su Facebook, 292.000 di Instagram, per la cronaca).
Nel frattempo il generatore automatico di post fa il ministro dell’Interno, il vicepresidente del Consiglio, il segretario della Lega, il polemista in tv, il “selfista” di professione, il capopopolo nei comizi di piazza, il padre presente e affettuoso… Il flash sulla performance quotidiana del ministro scattato da Gianluca Abate del Corriere della Sera impressiona per l’energia social profusa, per l’ubiquità e la costanza. E del resto lui stesso aveva promesso che sarebbe stato il ministro “nelle strade, nelle piazze, nei parcheggi degli ospedali…”.
Domenica 17 giugno, ad esempio — tra un confronto con i collaboratori del Viminale e un occhio all’organizzazione del partito — Salvini riesce a twittare alle 9.15 («Certa gente mi fa solo pena»), alle 12.01 («Aquarius approda in Spagna»), alle 12.22 («In diretta da Seregno»), alle 14.38 («Io non mollo»), alle 18.26 («Appuntamento a Pontida il primo luglio»), alle 18.27 («In diretta da Cinisello Balsamo»), alle 20.26 («La Germania ha perso? Peccato»), alle 21.02 (durante la trasmissione Non è l’Arena), alle 21.07 (sempre ospite di Massimo Giletti su La7), e poi ancora alle 21.08, alle 21.09, alle 21.10, alle 21.11, alle 21.13, alle 21.16 e alle 21.17. Alle 21.26 un altro tweet da Sondrio, poi alle 22.30 passa su Facebook e pubblica un post contro Matteo Renzi. Sempre da lì, alle 23.57, dà la «buonanotte» ai suoi follower. Poi tocca ai pizzoccheri: su Instagram, questa volta. (Gianluca Abate, Corriere della Sera)
Un post all’ora, una velocità di crociera social che gli consente di mietere consensi, regalarsi visibilità pop e intanto battere sul tempo alleati e avversari nell’imporre l’agenda politica: una strategia da campagna elettorale permanente studiata a tavolino, inondando Facebook, Instagram, Twitter di messaggi, foto, video. I social manager sanno di cosa si tratta: la sua è una strategia ispirata alla “logica della controversia”, orientata cioè alla polarizzazione del giudizio sui temi di attualità, diversa per esempio da quella di Beppe Grillo (“logica dell’interazione”) o di Renzi (“logica della petizione”).