ROMA – E’ scontro al Governo tra la Lega e il Movimento 5 Stelle sulle grandi opere.
“Ci sono fior di tecnici [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] e di docenti che stanno valutando il rapporto costi-benefici” delle grandi opere pubbliche in via di realizzazione. “Dai nostri dati, sembra che i benefici superino i costi nel caso delle pedemontane, del Terzo Valico e del Tap, che ridurrebbe del 10% il costo dell’energia per tutti gli italiani“. Lo ha detto Matteo Salvini in un’intervista, rispondendo indirettamente ad Alessandro Di Battista (M5s) che aveva definito Tap e Tav “opere inutili”.
Quanto alla Tav, per Salvini “il discorso è più lungo. Bisogna calcolare fino all’ultimo centesimo – dice in un’intervista a La Stampa -. Aspetto i risultati degli studi. In linea di massima, culturalmente sono più per fare che per disfare. Se non fare la Tav ci costasse due, tre o quattro miliardi, è chiaro che andrebbe fatta”.
– Per Toninelli “al di la’ della posizione personale di Salvini, la domanda a cui dare risposta resta se la Tav è un’opera redditizia o meno. Tutte le stime e le previsioni, per esempio, si fondano su valori dei flussi di merci e di persone che definirei farlocchi, poichè diminuiscono anzichè aumentare. Serve, quindi, un’analisi attualizzata per una valutazione più approfondita”. Il ministro delle Infrastrutture lo spiega in un’altra intevista, al Corriere della Sera. Sulla Tav “deve essere valutato e riformulato tutto, ma se per ripagare l’opera servono più di 50-60 anni, finendo con il mettere le mani nelle tasche degli italiani per finanziarla, è meglio bloccarla”.