ROMA – L’ultimo contatto più o meno ravvicinato di Matteo Salvini con gli “extra” era stato quello di Bologna. Si era avvicinato al campo depistando forse la polizia (o forse la polizia se lo era perso). Sta di fatto che ne era venuto fuori l’assalto alla macchina, il tentato linciaggio secondo i leghisti, e il tentato omicidio secondo gli antagonisti.
Poi il grande rimbalzo delle accuse tra polizia e leghisti: con la polizia che ha in sostanza accusato Salvini di non aver seguito i protocolli di sicurezza e di aver così esposto se stesso e altri a un pericolo. Sta di fatto che il contatto si è tradotto in uno show lungo diversi giorni, con gli inevitabili strasichi tra giornali e tv.
Ora Salvini promette replica, niente meno che nella capitale, a Tor Sapienza. Non un luogo qualsiasi. Per lo “show” Salvini ha scelto quella che da due giorni è la polveriera di Roma. Per ora i feriti negli scontri delle ultime due notti sono già 12. Ma la tensione è altissima e il rischio di nuovi scontri, anche questa sera, è purtroppo quasi una certezza.
In questo contesto arriva Salvini. Si metterà probabilmente vicino al centro rifugiati che da due giorni è sotto assedio. Tutto partito da un presunto tentativo di stupro ai danni di una ragazza del posto. Violenza che gli abitanti del quartiere hanno attribuito a chi vive nel centro. Solo che per questo stupro c’è stata una denuncia in ritardo di 24 ore che la polizia non ha neppure accettato. Una situazione complessa, insomma. E una tensione altissima.
Ora con Salvini che farà la polizia? E che faranno gli antagonisti? Lo show, se il leader della Lega arriverà, è garantito. Salvo poi che Salvini non si accontenti dell’effetto annuncio e se ne resti in Padania lasciando le escursioni a Roma a Borghezio che da quelli di Casapound è stato eletto e quindi è di casa.
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