San Francesco al Campo, il comune che nega Olocausto: "Morti sovrastimane per scarsa igiene nei lager" San Francesco al Campo, il comune che nega Olocausto: "Morti sovrastimane per scarsa igiene nei lager"

San Francesco al Campo, il comune che nega Olocausto: “Morti sovrastimate per scarsa igiene nei lager”

Le morti dell’Olocausto? “Sovrastimate”, anzi per lo più dovute alla “scarsa igiene” dei campi di concentramento. Sono queste le parole di un post apparso sul sito del Comune di San Francesco al Campo, in provincia di Torino, che hanno scatenato evidenti polemiche.

Nel post, che avrebbe dovuto commemorare il Giorno della Memoria si parla dell’Olocausto “secondo le tesi storiche tradizionaliste dominanti” contro le quali “si sono affacciate teorie revisioniste”. E si aggiunge che per questo “alcuni Paesi hanno approvato leggi che puniscono come reato la negazione dell’Olocausto, ponendo, di fatto, una singolare eccezione alla libertà di parola e di stampa”.

Parole scivolose contro le quali si è subito scagliato, tra gli altri, il segretario regionale del Pd Paolo Furia chiedendo al Comune di modificare la pagina in questione.

“La strage dolosa dell’Olocausto – scrive su Facebook – non è la discutibile opinione di una teoria cui si può contrapporre comodamente una teoria revisionista. È invece una triste verità storica. E vietare il revisionismo su questi temi non è una singolare eccezione alla libertà di pensiero. È semmai preoccuparsi attivamente che gli orrori del Novecento non si ripetano”.

San Francesco al Campo, il testo integrale apparso sul sito del Comune

L’Olocausto (dal greco ὁλόκαυστος: “hólos” = “tutto” + “kaustós” = “bruciato”), noto anche come “Shoah” (in ebraico השואה, HaShoah, “la catastrofe”), è stato l’omicidio di massa di ebrei avvenuto durante la seconda guerra mondiale per iniziativa della Germania nazista guidata da Adolf Hitler, e perpetrato, secondo le tesi storiche tradizionaliste dominanti, secondo una sistematica e lucida volontà antisemita che voleva sterminare fisicamente il maggior numero di ebrei possibile. Di recente si sono affacciate teorie revisioniste che contestano la ricostruzione della strage dolosa, così come i numeri dei morti dichiarati dagli alleati vincitori (6 milioni), sostenendo che le morti siano state molto inferiori e per la maggior parte procurate dalle assai precarie condizioni igieniche dei campi di detenzione e dal loro sovraffollamento. Alcuni paesi, anche in virtù di questo revisionismo storico, hanno approvato leggi che puniscono come reato la negazione dell’olocausto, ponendo, di fatto, una singolare eccezione alla libertà di parola e di stampa.

San Francesco al Campo, il sindaco prende le distanze

Sul tema è poi intervenuto anche il sindaco della città Diego Coriasco. “Era nostra ferma intenzione commemorare il dramma dell’Olocausto – ha detto – Se avessimo voluto negarlo, semplicemente avremmo potuto ignorare la ricorrenza”.

“Mi rendo conto – aggiunge – che le parole e la forma usate nello scrivere il testo possono essere state interpretate nel modo non corretto. Tuttavia trovo assurdo e vergognoso che l’opposizione si appelli a un simile argomento per attaccarci”.

“Chi mi conosce – conclude Coriasco – sa bene che mai mi permetterei di mettere in dubbio il dramma di una realtà storica”. 

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