Sandro Zaffiri, vicepresidente Consiglio Marche su Fb: “Olio ricino a Gabrielli porco comunista”

Sandro Zaffiri, vicepresidente Consiglio Marche su Fb: "Olio ricino a Gabrielli porco comunista"
Sandro Zaffiri, vicepresidente Consiglio Marche su Fb: “Olio ricino a Gabrielli porco comunista”

ANCONA – “Gabrielli un porco di un comunista al servizio del Pd, attento che ti abbiamo segnato sul nostro elenco, arriveremo, l’olio di ricino te ne daremo tanto”. E’ la frase choc (l’ultima parte in dialetto anconetano) postata dal vicepresidente del Consiglio regionale delle Marche, il leghista Sandro Zaffiri, sul suo profilo Facebook.

Passano poche ore e si diffonde lo sconcerto negli ambienti politici, non solo per il contenuto minaccioso e offensivo delle dichiarazioni contro il prefetto di Roma, dopo le polemiche per la vicenda dei profughi, ma anche per il ruolo istituzionale di Zaffiri. Interviene tra i primi il presidente della Regione Luca Ceriscioli, Pd: “Nessuno può permettersi di evocare pratiche fasciste, per di più se é un rappresentante delle istituzioni. É vergognoso e mi auguro possa quantomeno chiedere scusa al prefetto Gabrielli al quale va tutta la mia solidarietà e quella della giunta regionale per il lavoro che sta compiendo. Evocare pratiche squadriste o continuare ad aizzare e stuzzicare istinti populisti come fanno la Lega e Salvini, non contribuisce in alcun modo a risolvere e mettere freno al fenomeno dell’immigrazione”.

Severo anche il giudizio del presidente dell’Assemblea legislativa, Antonio Mastrovincenzo: “Sono amareggiato da parole che oltraggiano le istituzioni e, allo stesso tempo, fomentano intolleranza verso persone disperate che fuggono da guerre e miserie. Zaffiri è vicepresidente del Consiglio regionale delle Marche, il ruolo che ricopre non gli consente di superare il limite della decenza e del rispetto delle istituzioni”. Il segretario regionale del Pd Francesco Comi si spinge oltre, chiedendo le dimissioni: “Violare così prepotentemente il rispetto della persona e scadere nella becera e vile violenza verbale dimostra il limite, umano prima ancora che politico, del consigliere leghista. Questa è politica da medioevo, di inaudito squallore”.

Di “rischio barbarie” parla il deputato marchigiano del Pd Emanuele Lodolini, mentre la collega senatrice Camilla Fabbri ammonisce: “Spiace dover ricordare al vicepresidente del Consiglio regionale che in Italia vige una Costituzione, nata dal sangue versato dalle cittadine e dai cittadini che hanno animato la Resistenza, e che questa Costituzione fonda il nostro Stato democratico”. Su Facebook l’ex presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, invita a “reagire con fermezza. Non si possono lasciare passare certe cose”. Apparentemente sereno mentre sul suo capo imperversa la tempesta il diretto interessato, che si giustifica:

“Ho usato parole forti, è vero, ma dall’altra parte ci sono delle azioni, e io sto dalla parte del popolo, delle famiglie. Quando verranno dati 1.500 euro a un cieco, a un disabile italiano allora ne riparliamo. A Roma sono state compiute azioni gravissime nei confronti di chi contrastava il degrado. Chiedo scusa per le parole, ma chi mi ha votato vuole sentirsi dire la verità”. Quando all’infelice frase sull’olio di ricino, Zaffiri minimizza: “Ma non c’è nessun elenco…”. Ma la polemica sembra non doversi esaurire qui, e intanto la violenza verbale contro gli immigrati corre sui social: “Certo, io ne prendo 100 alla volta: tempo di sparare per farli cadere in una buca e me ne date altri cento. In una giornata ne faccio fuori quanti ne sbarcano”, scrive su Fb Fabrizio Florestano, dirigente ferrarese di Fdi, che in pochissimo ha fatto il giro del web.

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