Inchiesta G8: la Santanchè e Fusi e i loro affari con Abramovich

L’onorevole Daniela Santanchè nel biennio 2008-2010 si sarebbe prodigata per aiutare il costruttore fiorentino Riccardo Fusi, proprietario della società Btp e coinvolto in varie inchieste scaturite dalle indagini sugli appalti dei Grandi eventi e della cosiddetta cricca. E’ quanto emerge dalle intercettazioni del Ros sul filone di inchiesta dedicato ai rapporti tra Fusi e le banche, dove, insieme ad alcuni professionisti, è indagato anche il coordinatore del Pdl, Denis Verdini.

Dalle conversazioni emergerebbe che Fusi si sia avvalso dell’amicizia con la Santanchè, procuratagli proprio da Denis Verdini nelle sue relazioni politiche, per avvicinare nel 2009 alcuni qualificati dirigenti di importanti banche dovendo svolgere un’incessante attività finalizzata alla ristrutturazione del debito bancario del suo gruppo imprenditoriale, un’operazione stimata dagli esperti in un miliardo di euro. Un rapporto, quello tra Santanchè e Fusi che sarebbe partito prima, in conversazioni e incontri avvenuti tra la Versilia, la Costa Smeralda e Milano.

Nell’agosto del 2008 il Ros intercetta una telefonata in cui Fusi propone a Daniela Santanchè la vendita di due prestigiose ville a Forte dei Marmi (Lucca), Villa Franceschi e Villa dei Fiori. Dalle indagini la parlamentare piemontese – che agisce nel suo ruolo di imprenditrice titolare di una società di comunicazione di cui sono intercettati i telefoni – pare spendere le sue relazioni per Fusi tanto da attivarsi per proporre le ville del Forte dei Marmi al magnate russo Roman Abramovich, patron della squadra inglese di calcio del Chelsea. Secondo Fusi – sempre intercettato dal Ros al telefono con la segreteria – il contatto è scattato tramite Flavio Briatore.

In realtà la vendita delle due ville (che pure Fusi stima di 20 milioni di euro ciascuno in una delle tante intercettazioni) sembra un’esca per entrare in un giro d’affari internazionale. Intorno a Ferragosto 2008 Santanche’ e Fusi si incontrano in Costa Smeralda. Fusi ne parla poi con un suo dirigente. ”Santanchè – dice Fusi dopo questo incontro il costruttore fiorentino – m’ha parlato del fondo Carlyle come avevi detto te. E lei mi dice: ‘Guarda io vorrei lavorare per voi con la mia agenzia di Milano’ e poi mi dice ‘Ho bisogno di una mano al Partito perchè mi vogliono far fuori”’.

”Subito – commenta Fusi col suo dirigente, alludendo alla sua amicizia con Verdini – ha rilanciato subito”. Santanchè avrebbe proposto il nome dell’imprenditore Marco De Benedetti, amministratore delegato del fondo di private equity statunitense Carlyle. ”Ero qua in barca con Marco De Benedetti, gli ho parlato un po’ della cosa”, dice in un’altra intercettazione la parlamentare piemontese parlando con Fusi. ”Lui mi ha detto che e’ interessato a fare una chiacchiera”, dice Santanchè a Fusi, ”gli ho parlato un po’ del tuo gruppo, delle tue cose dice ‘facciamo un incontro vedremo’. Fusi è soddisfatto. Fisseranno per il settembre successivo, mentre la Santanchè rassicura sulle ville: ”Ho mandato la documentazione attraverso un mio amico per Abramovich”.

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